
Un oceano di botti
C’è un oceano di botti.
Lo sento correre lungo la schiena, mentre mi abbracci e tengo chiusi gli occhi.
Li vedo riflessi, nel tuo sorriso che mi fa esplodere il cuore.
Dicono che si chiami così, l’amore.
Forte come un petardo che scoppia e ti sposta le costole.
Le fa scrocchiare.
E te ne stai lì, hai paura di farti male.
Ma poi torni a respirare.
Leggero come le luci che spaccano la notte.
Rotta da un oceano di botti.
Che non mi fanno sentire quando sbagli una canzone.
Tu, a riscrivere le parole.
Come quelle che non mi vengono se ti guardo di nascosto.
Per dirti che sei tu, il mio posto.
Il mare che non fa paura, anche se continuo ad affogare.
Onde che mi sbattono addosso, che mi fanno bere.
Un amaro tutte le sere.
Mi affascini, sei tu l’oceano di botti.
Bella da fare paura, pelle d’oca.
Che rubi il posto alle stelle.
Con le tue luci colorate che disegnano in cielo nuovi arcobaleni.
Mi togli i pensieri e quando te ne vai li fai tornare pieni.
Disegnami un cielo dove ci sei anche quando non ti vedo.
Spaccami il cuore, simile a un grattacielo.
Che irrompe tra i palazzi e si fa spazio.
Un oceano dentro di me, le tue mani come botti.
Sfiorami e fammi sentire perso.
Casa, in mezzo all’universo.
Lampo che illumina un cielo terso.
La rima perfetta per ogni mio verso.
Allora resta qui, a fare da riva a ogni paura.
Spiaggia di un oceano di botti.
Lì, dove mi vorrei sdraiare a guardare il mondo e non accorgermi che smette di girare.
Accanto a te, che mi fai sentire così.
Polvere da sparo che aspetta di potersi fingere aquilone.
Con le braccia incrociate, fermi al suolo, in un abbraccio, volare.
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