
Tu promettimi che
Tu promettimi che, resterai capace di perderti per strada.
Perché sei così bella mentre non riesci a seguire il navigatore.
Chiunque guardandoti finirebbe per rimetterci il cuore.
Tu promettimi che, ogni giorno ti sveglierai con la consapevolezza di poter cambiare il mondo.
Basta un sorriso, una gentilezza, uno spiraglio di tenerezza.
Tutto il resto s’aggiusta.
Perché è l’unica arma che abbiamo vincere quella guerra.
Essere buoni, sembrare pazzi, uscire dai bordi, fuori.
Promettimi che la notte prima di dormire farai un respiro profondo.
Capace di scacciare via ogni brutto pensiero.
Ricordati che se chiudi gli occhi, è vero che finisci per non vedere più il cielo.
Però te lo puoi colorare come vorrai.
Con sfumare che prima non hai visto mai.
Giallo che prende a pugni l’arancione, color termosifone.
Che non esiste ma è bello come quando dormi e si ferma il mondo per non fare rumore.
Promettiti che non farai mai promesse, spergiura la paura di poter deludere.
I patti sono un’invenzione dell’uomo, un costrutto che finisce per spezzarti se poi ne fai una religione.
Tu non ti ci soffermare, a stringere mani che non poi non sarebbero capaci di saperti accarezzare.
Ricordati di dimenticare ogni sgarbo, le cose che non sono andate come volevi tu.
Rifalle cento volte e se ti fanno male non restituire.
Il male degli altri sono spine, ma di fiori destinati ad appassire.
Tu sei l’odore buono del basilico.
Sei le coperte tirate via.
Il solletico.
Le rime di una poesia.
Tu promettimi che, ogni tanto ascolterai i Placebo.
Anche se non ti garbano affatto.
Che imparerai dalla tristezza, che conserverai tutte le sfumature di felicità che riuscirai a cogliere.
E poi, fammi un’ultima promessa.
Non promettere mai niente.
Quelle le lasciamo a qualche stella cadente.
Nei tuoi occhi, un desiderio.
Il mio.
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