23 Marzo 2025 22:15
Vinted è davvero sostenibile come dicono - TheGiornale

Qualche tempo fa (lasso di tempo non ben quantificabile, facciamo tipo nel 2020 mi sembra) avevo scaricato l’app Vinted, decantata come la nuova app amica dell’ambiente e fautrice di uno stile di vita sostenibile. In sostanza si trattava di una specie di e-commerce che permetteva a chiunque di vendere online vestiti e scarpe usate. Avevo compreso da subito che in realtà era più che altro un posto in cui la gente sperava di accaparrarsi un Versace vintage a venti euro, e, siccome io non ne possiedo manco uno, faticavo a vendere qualcosa. Presto fatto, avevo disinstallato l’app. Qualche tempo fa (e ora parliamo solo di ottobre scorso, tipo) l’ho rimessa. Ma quindi Vinted è davvero sostenibile come dicono?

Vinted è davvero sostenibile come dicono | TheGiornale
Foto di Pexels da Pixabay

Vinted, l’app di second-hand più in voga del momento

Nata nel 2008 da un’idea di Milda Mitkute e Justas Janauskas, Vinted è a oggi un’app di compravendita di oggetti usati, per lo più abiti e accessori, con sede in Lituania. Stando a quanto riportato da Wikipedia, nel momento in cui scrivo opera in ventuno Paesi e conta circa 65 milioni di utenti registrati. A novembre 2024, Vinted è stata valutata 5 miliardi di euro. Niente male davvero, eh?

Il second-hand è un mercato in continua crescita

Questi numeri non dovrebbero stupirci più di tanto se teniamo in considerazione il fatto che il mercato del second-hand, o più volgarmente detto, dell’usato, è in crescita vertiginosa. Secondo quanto riporta Forbes, solo nel 2023 in Italia si sono fatturati 26 miliardi di euro. Inoltre, la pratica di vendere e acquistare articoli usati sarebbe oramai assodata, specialmente tra la Gen Z e tra le famiglie con bambini. Non a caso, alcuni degli spot pubblicitari di Vinted si rivolgono proprio a quest’ultimo cluster, di fatto confermando questo trend.

Vinted, l’app che ha reso glamour il second hand

In questo contesto, sin dalla sua nascita, Vinted si è proposta come un’app green, che promuove la compravendita di capi usati per contrastare il consumismo selvaggio e gli sprechi e promuovere uno stile di vita sostenibile. Secondo quanto riporta un rapporto redatto dalla stessa azienda nel 2023: “In media, acquistare moda di seconda mano su Vinted anziché articoli nuovi ha evidenziato un risparmio di emissioni di 1,8 chilogrammi di anidride carbonica equivalente (kg CO2e)”.

Nel tempo, acquistare e vendere su Vinted è diventata quasi una pratica cool. Infatti, a oggi, dire di essere su Vinted, sia come compratori che acquirenti, fa quasi figo, perché vuol dire che sei al passo con i tempi, che hai a cuore le tematiche ambientali e vuoi combattere il nuovo nemico giurato di tutti gli hipster di zona: Shein.

vendere su Vinted è cool TheGiornale
Foto di El Sun da Pixabay

Vinted è davvero sostenibile come dicono?

Come vi dicevo, di recente ho deciso di rimettere l’app. L’ho fatto per una ragione ben precisa. L’ambiente? Macché. Vi mentirei spudoratamente. L’ho fatto per i soldi. Vile, sporco denaro. Sì, perché nel frattempo Vinted, da app che permetteva di vendere soltanto vestiti, è diventata un’app che permette di vendere pressocché… tutto.

Su Vinted potete trovare davvero qualsiasi cosa, dalle cose più utili alle cianfrusaglie. Io l’ho installata perché avevo il desiderio di far spazio nella mia libreria ricolma e vendere i libri che non mi erano piaciuti o vecchi manuali universitari, sperando di ricavarci qualcosa. (Apro e chiudo una parentesi: quel libro di cui parlano tutti su TikTok, “101 riflessioni che cambiano il tuo modo di pensare”, non ne vale davvero la pena. Ascoltate me). Cosa c’entra questo con la sostenibilità? In che modo il mio “pacco di dimensioni piccole” sta salvando l’ambiente?

3 validi motivi per cui mi piace Vinted

Comincio col dire che voglio omettere i dettagli più tecnici di come avviene il tutto, le garanzie che si hanno sia come venditore che come compratore e tutto il resto. Desidero soltanto soffermarmi sulla questione della sostenibilità e la risposta breve è che sì, Vinted di sicuro gioca un ruolo importantissimo in questo senso. Ecco almeno tre validi motivi per cui a me piace e la uso.

  1. Vinted permette di vendere capi e accessori usati per favorire l’economia circolare. Il fatto che io non metta più un vestito, non vuol dire che qualcun altro non possa indossarlo. In questo modo, in teoria, io sono incentivata a trattare bene un oggetto per permettergli di avere una seconda vita un giorno. Teoricamente parlando, questo dovrebbe evitare l’acquisto di prodotti nuovi ma favorire il ricircolo di quelli già disponibili.
  2. Vinted permette di spedire pacchi imballati in scatole che già si possiedono, di fatto portando al riciclo anche degli imballaggi. Quante scatole di Amazon possono essere riutilizzate prima di essere smaltite? Fate voi il conto!
  3. Vinted permette di risparmiare. Se utilizzata bene, l’app permette di comprare articoli anche di valore a un prezzo inferiore a quello di mercato. Questo consente all’acquirente di risparmiare e al venditore di racimolare qualche soldo.

Vinted è senza dubbio un’app valida per vendere l’usato

Dalla mia premessa forse vi aspettavate che vi dicessi: “no, Vinted è nemica dell’ambiente, non usatela!”. No, niente di più sbagliato. In realtà, avrete capito che trovo che Vinted sia un’app in assoluto valida sia per vendere che per acquistare vestiti, accessori e qualsiasi altra cosa che non usiamo più e che altrimenti butteremmo. Ma, come sempre, c’è un “ma”…

Il lato (verde) scuro di Vinted

Stando a quanto dicono i report e anche a quanto ho detto io sino a ora, pare che Vinted non abbia severe controindicazioni. Ebbene, dovreste saperlo che ogni cosa al mondo ha un lato oscuro e in questo caso specifico potremmo dire che ha un lato verde scuro. Infatti, dopo aver usato l’app per qualche giorno, ho provato a riflettere un po’ sull questione: “Vinted è davvero sostenibile come dicono?”. Ecco, in ordine sparso, alcune considerazioni che ho fatto in merito

Vinted stile di vita green lato oscuro
Io il lato verde scuro di Vinted me lo immagino così. Foto di ErikaWittlieb da Pixabay

Vinted rischia di diventare una sorta di Shein green

Sì, comincio così, col botto. Quasi percepisco la vostra indignazione. Ma lasciatemi spiegare. Se vogliamo Vinted nasce proprio come nemesi del colosso di fast-fashion cinese Shein. La stessa missione dell’azienda è quella di “trasformare la seconda mano nella prima scelta”. Tuttavia, proprio come Shein, Vinted rischia di incentivare il consumismo in vari modi.

  1. In primis, il fatto che spesso le cose costino poco e “siano usate”, incentiva le persone a comprare anche quando non ce ne sarebbe bisogno. Non mi riferisco solo ai vestiti e ai libri, ma a qualsivoglia cianfrusaglia possibile. Ho visto addirittura chi vendeva le scatole dei gioielli… vuote.
  2. In secundis, ma forse è il tasto più dolente, il fatto che vendere su Vinted sia facile e veloce, porta le persone ad acquistare di più su piattaforme di fast-fashion come Shein, per poi rivendere tutto. Insomma, una sorta di “massì lo prendo, tanto lo rivendo”. In questo caso non c’è alcuna attenzione alla scelta della qualità del capo, o all’invito a prediligere alcuni materiali invece che altri.

Per questo ritengo che Vinted non incentivi davvero ad avere uno stile di vita più sostenibile. Questa tesi è confermata dal fatto che ora l’azienda abbia affiancato al claim storico “Non lo metti? Mettilo in vendita“, anche call to action del tipo: “Ti piace? Compralo su Vinted” dove il focus è più sull’acquisto e sul fare soldi facili, non sul rispetto dell’ambiente.

Ogni cosa ha un impatto ambientale, anche Vinted

Lasciando stare coloro che sostengono che in realtà i dati riportati nei report di Vinted siano molto parziali e che non siano dunque attendibili, vorrei riflettere sul fatto che ogni cosa a questo mondo ha un impatto sull’ambiente, includendo Vinted. Magari vendere il nostro vestito preferito che però oramai non ci va più anziché buttarlo è una scelta senza dubbio più “amica dell’ambiente”, ma teniamo comunque conto del fatto che per vendere quel capo occorre spedirlo e questo vuol dire spostamento di mezzi potenzialmente molto inquinanti, siccome oramai è possibile vendere in qualsiasi parte dell’Italia e anche all’estero.


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Vinted: ti piace? Okay, ma pensaci un attimo

Eccoci dunque al termine di questa riflessione, nel momento in cui dovrei darvi una risposta alla domanda inziale: “Vinted è davvero sostenibile come dicono?”. Come avrete intuito, la risposta non è ovvia ma, come accade per il 99,9% delle cose nella vita, è complessa e cercherò di cavarmela con un “dipende”. Scherzo, dai.
Vinted è certamente una soluzione ottimale per quelle situazioni in cui ci ritroviamo con capi, accessori, libri che non utilizziamo più e che, in assenza di alternative, ci toccherebbe buttare.
Tuttavia, dobbiamo sempre tenere a mente che le soluzioni facili a problemi complessi come i cambiamenti climatici e l’inquinamento non ce ne sono. Come vi raccontavo nel pezzo in cui cercavo di spiegare perché vegano non vuol dire sostenibile, non esiste un comportamento “salvatutto”, che ci farà mettere in automatico dalla parte dei “buoni”, sempre.

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Per questa ragione, usare Vinted senza freni, perché “tanto è usato”, non vi permetterà per davvero di avere uno stile di vita sostenibile. Per farlo, occorre riflettere sulle nostre decisioni di acquisto, valutare le scelte che facciamo su base quotidiana e rinunciare ai facili profitti nel nome di un interesse più grande. Come si dice, non c’è un pianeta B, ma noi possiamo ancora fare molto per salvare l’unico pianeta che abbiamo.

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