In questo articolo ti svelo tre parole che non ti aspetteresti di trovare sull’enciclopedia La Treccani. Più precisamente tre neologismi, ovvero termini di introduzione recente nella lingua italiana, nati da nuove esigenze di espressione.
Tra le tre parole che non ti aspetteresti di trovare su La Treccani troviamo… Sharenting
Sharenting è una parola composta da share (condividere) e parenting (genitorialità) e si riferisce all’uso dei social network per postare immagini dei propri figli, specialmente minorenni. Può sembrare una pratica recente dovuta all’uso sempre più diffuso dei social, ma in realtà se ne parlava già più di dieci anni fa. Il vocabolo, infatti, fu usato per la prima volta nel 2012 in un articolo del The Wall Street Journal dedicato a Facebook.
Nel 2023 si è calcolato che l’81% dei bimbi che vive nei Paesi occidentali è presente online prima dei due anni di età. A poche settimane di vita, il 33% dei bambini ha foto pubbliche, circa trecento foto ogni anno, quasi mille già prima del quinto compleanno. Senza contare chi viene mostrato ancora prima di venire al mondo tramite le ecografie.
Ne nasce un problema di privacy e sicurezza, tant’è che in Francia è possibile denunciare i propri genitori che hanno pubblicato foto senza consenso quando si era bambini. La pena prevista è di 35mila euro di multa e fino a un anno di detenzione. Sempre in Francia si è anche discussa una proposta di legge che impedirebbe ai genitori di pubblicare le foto dei figli minori senza consenso.
5 parole che abbiamo riscoperto nel 2020
Anche Schwaista tra le tre parole che non ti aspetteresti di trovare su La Treccani
Può sembrare il nome di qualche rito scaramantico ma non è così. Lo schwaista è semplicemente il modo per indicare “chi è favorevole a introdurre il simbolo dello schwa (ǝ; detto anche e rovesciata, e capovolta) nella lingua scritta italiana.” Sicuramente vi sarà capitato di vederlo, soprattutto in mail, social, testate online e forse anche su carta stampata. Negli ultimi anni il suo uso si è diffuso sempre più per superare un “limite” espressivo della lingua italiana che prevede solo la declinazione delle parole al maschile o al femminile (ex. ragazzi, ragazze, ragazzǝ).
Un limite della lingua italiana che non garantisce l’inclusività per chi non si riconosce in nessuno dei due generi. Ecco perché nasce la schwa (insieme all’uso dell’asterisco o della chiocciola): un simbolo neutro e privo di genere per promuovere un linguaggio più inclusivo.
Infine…Booktoker tra le tre parole che non ti aspetteresti di trovare su La Treccani
Tra le 3 parole che non ti aspetteresti di trovare su La Treccani abbiamo booktoker, ovvero “influencer o creator che dà consigli di lettura e acquisto di libri sulla piattaforma TikTok”. Da qui anche il diffusissimo hashtag #booktok utile per segnalare il proprio contenuto dedicato ai libri e attorno al quale è nata una vera e propria community di appassionati. Ne esiste anche una versione per Instagram, ovvero il #bookstagram.
Un fenomeno che ha un risvolto certamente positivo dimostrando che anche un social come TikTok, spesso considerato frivolo per i suoi balletti e challenge, può essere utilizzato per diffondere cultura. Attraverso recensioni con video accattivanti e anche sessioni di lettura, il booktoker riesce a trasmettere tutte le emozioni che un storia lascia, sia in positivo che in negativo.
L’hashtag #booktok è nato nel 2020 negli Stati Uniti durante il lockdown e non si è più fermato diventando virale in tutto il mondo. Il ruolo dei booktoker viene riconosciuto anche dal mondo dell’editoria perché certamente con i loro consigli influenzano le vendite. Un ruolo talmente riconosciuto che i booktoker sono stati invitati anche al Salone del Libro di Torino.
Nell’edizione 2023 e poi nel 2024, TikTok è stato Official Entertainment Partner del Salone del Libro proprio per il suo contributo e impatto nella diffusione della lettura. Inoltre quest’anno, sempre al Salone, si è svolta la prima edizione dei TikTok Book Awards. Sette categorie, sette vincitori. I libri candidati sono stati selezionati proprio in base all’impatto che hanno avuto tra la community di TikTok, tenendo conto di diversi fattori: visualizzazioni, numero di like, commenti, condivisioni e il totale di menzioni in video pubblicati con l’hashtag #booktok.
Hai già messo mi piace a TheGiornale?
Il posto fisso non esiste… su La Treccani
Eh già cari lettori, come tutte le cose nella vita si sale e si scende, si entra e si esce. Ne sono un esempio diversi neologismi considerati fenomeni passeggeri e quindi cancellati poiché entrati in disuso dopo un grande periodo di successo. Tra questi troviamo il termine petaloso (vi ricordate la storia di quel bimbo di otto anni che inventò la parola per descrivere un fiore con tanti petali? Con tanto di risposta dall’Accademia della Crusca?). E poi anche gieffino (persona che ha partecipato al reality Grande Fratello) e tronista (per indicare chi sta seduto sul trono nel programma Uomini e Donne). A rischio anche Ferragnez, inserito nel 2018 per indicare la coppia composta da Fedez e Chiara Ferragni e che potrebbe sparire dopo la fine della loro storia.
Penso che tutti un giorno potremmo sperare di coniare un termine e vederlo in un vocabolario. Inizio io: thegiornalismo. Fenomeno che accomuna ragazzi e ragazze con la passione per la scrittura!