
Era il 4 luglio 1926 quando i fratelli Adriano, Bruno e Marcello Ducati fondarono la Società Scientifica Radio Brevetti Ducati, con sede a Bologna. Nessuno poteva immaginare che questo sarebbe stato solo l’inizio di una storia infinita. In questo articolo ripercorriamo le tappe più importanti della Rossa di Borgo Panigale.

La nascita della Rossa di Borgo Panigale: i primi passi
Agli inizi del Novecento, grazie all’invenzione strepitosa di Guglielmo Marconi, l’interesse dei produttori era focalizzato su queste nuove tecnologie. Ducati non era da meno e, nel giro di qualche mese, brevetta il primo trasmettitore a onde corte specializzandosi nel campo della produzione di tecnologie per le comunicazioni radio.
In capo a dieci anni, Ducati raggiunge il suo primo successo e inaugura lo stabilimento di Borgo Panigale avviando una solida produzione di apparecchiature radiofoniche e domestiche, dando lavoro a migliaia di operai. L’avvento della guerra però, impone un cambiamento e l’azienda converte tutta la sua produzione da civile a militare. Nel 1944 la fabbrica viene distrutta da un bombardamento.
A partire dal Dopoguerra, la forza della Ducati emerge in tutta la sua potenza e da un presente fatto di macerie, arriva a costruire un futuro solido e prospero.
La nuova vita di Ducati
Del tutto inaspettatamente, l’azienda riesce a risollevarsi in tempi record e a convertire definitivamente la sua produzione: dalle tecnologie per la comunicazione si passa, nel 1946, alla realizzazione dei primi motori. Tra questi si impone il Cucciolo Ducati, nato dal progetto di Aldo Leoni e Aldo Farinelli, un motore monocilindrico studiato per le biciclette, così leggero e maneggevole che riscosse da subito un grande successo. Ducati ne rileva i diritti di produzione e lo presenta ufficialmente sul mercato alla Fiera Campionaria di Milano del ’46.
Nello stesso anno, Ducati realizza il suo primo progetto originale: il T2, affiancato poi da una versione sportiva dello stesso modello.
A partire da questo momento la storia è costellata di un susseguirsi di innovazioni da parte dell’azienda Ducati che contribuiscono, nel tempo, all’affermazione del marchio in Italia e all’estero, fino ad arrivare allo step più importante: l’entrata della Rossa nel Motorsport.
Anni ’50 e ’60: l’inizio del successo
Gli anni ’50 rappresentano l’ennesimo punto di svolta per Ducati. Nel 1954 infatti, entra a far parte dell’azienda il meccanico Fabio Taglioni, storico capo progettista, che con grande intuizione mette a punto la prima vera moto da corsa marchiata Ducati: il modello Gran Sport “Marianna”, un monocilindrico di 100 cc che si renderà protagonista vincendo il Motogiro d’Italia e la Milano-Taranto per diverse edizioni tra il 1955 e il 1957.
Il motore del modello “Marianna“ fu la base su cui si progettarono gli sviluppi dei motori Ducati, compresi i primi aumenti di cilindrata dal 125 cc al 125 bialbero e tre alberi, quest’ultima destinata ai Gran Premi.
A soli due anni dal lancio del primo prototipo, l’ingegnere Fabio Taglioni immette sul mercato il 125 desmo che segna l’ingresso del sistema desmodromico, diventato oggi il punto di forza della Rossa di Borgo Panigale, un sistema che permette alla moto di viaggiare ad altissimo regime senza perdere in energia ed efficienza. La scelta si rivelò subito vincente portando Ducati a dominare il GP d’Italia del 1958 in cui ben 5 Ducati si piazzarono nei primi cinque posti.
Sulla base di questo sistema vennero prodotte, nel giro di qualche anno, le prime moto stradali 125 Sport e 175 Sport derivate delle moto da corsa.
Nel pieno dello sviluppo economico e motoristico, Ducati si trova a dover fronteggiare una nuova minaccia che rappresenta una battuta d’arresto per le vendite dell’azienda di Borgo Panigale, ovvero l’arrivo sul mercato, nel 1957, della prima auto Fiat, la 500.
È proprio in questo momento che l’azienda inizia a produrre moto da pista per altre case motoristiche partecipando, seppur indirettamente, ai campionati europei e mondiali.
La nascita di Ducati Corse
Ducati Corse, il reparto sportivo dell’azienda responsabile delle competizioni a livello internazionale, nasce ufficialmente nel 1954 dopo l’ingresso del già citato ingegnere Fabio Taglioni nell’organizzazione aziendale.
Nonostante la forte presenza del marchio sul mercato, bisognerà aspettare la fine degli anni ’70 per vedere la Rossa affermarsi anche nelle competizioni sportive.
Infatti, è nel 1978 che Ducati conobbe il prestigio di essere sulla vetta del Mondiale Formula TT, precursore del campionato mondiale Superbike, con la vittoria del britannico Mike Hailwood, il primo a regalare il titolo iridato alla casa di Borgo Panigale.
A questa prima storica vittoria si aggiunsero poi quelle consecutive di Tony Rutter, campione nel Mondiale Formula TT2, che hanno arricchito il palmarès Ducati dal 1981 al 1984. Negli stessi anni, Ducati vinse anche il campionato costruttori della Formula TT2.

Ducati Corse in Superbike
Nella Superbike, Ducati è stata presente fin dalla prima edizione di questo campionato, nel 1988 anno del debutto di Marco Lucchinelli in sella a una Ducati 851.
Negli anni, alla guida della Rossa di Borgo Panigale si susseguono diversi piloti. Tra questi ricordiamo alcuni dei nomi più noti: Troy Corser, Carl Fogarty, Troy Bayliss, per arrivare a Carlos Checa (in Superbike dal 2008), Chaz Davies e il campione mondiale in carica Álvaro Bautista.
Ducati Corse in MotoGP
In MotoGP invece, la storia di Ducati inizia negli anni Duemila. Nel 2001, Ducati ufficializzò il ritorno in pista previsto per il 2003 con i piloti Loris Capirossi e Troy Bayliss, quest’ultimo proveniente dalla Superbike. Il debutto fu memorabile: già all’inizio della stagione, Loris Capirossi conquistò il primo podio per Ducati in MotoGP arrivando terzo al Gran Premio del Giappone. Poche gare dopo, arrivò anche la prima pole position di Ducati, la prima vittoria e il primo giro veloce. L’intera stagione del 2003 fu insomma un successo.
Anche nel campionato MotoGP furono molti i piloti ad avere l’onore di prendere posto su una Ducati. Ricordiamo, tra gli altri, Casey Stoner, il compianto Nicky Hayden, Marco Melandri, Valentino Rossi, Andrea Dovizioso, fino ad arrivare al campione mondiale in carica Francesco Bagnaia.
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La Ducati con la B nel mondiale MotoGP: Bagnaia e Bastianini
Attualmente (2024), in griglia nel Campionato MotoGP troviamo schierate ben 8 Ducati, distribuite fra team ufficiali e satelliti.

- Ducati ufficiale (Ducati Lenovo): il team, composto dal campione del mondo in carica Francesco Bagnaia ed Enea Bastianini, è quello che, senza ombra di dubbio, fa sognare l’Italia intera. team italiano, moto italiana, piloti italiani. Cosa volere di più?
- Ducati Prima Pramac: squadra composta dal vice campione del mondo 2023 Jorge Martin e da Franco Morbidelli, arrivato in Pramac quest’anno dopo diversi anni in Yamaha.
- Gresini Racing: ormata da Nadia Padovani, moglie dell’indimenticato Fausto Gresini, la squadra Gresini vanta la presenza dell’otto volte campione del mondo MotoGP Marc Marquez e di suo fratello Alex Marquez, pilota MotoGP dal 2023.
- VR46 Racing: squadra fondata da Valentino Rossi, schiera in griglia due piloti italiani che hanno già orbitato in Ducati ovvero Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi.
Francesco “Pecco” Bagnaia
Per patriottismo o semplicemente per passione, in questo articolo dedicato alla Rossa di Borgo Panigale, non poteva mancare una menzione d’onore per Francesco Bagnaia, pilota di punta del team Ducati in MotoGP, nonché Campione del Mondo 2023.
Nato a Torino nel 1997, Francesco Bagnaia si approccia fin da piccolo al mondo delle moto, correndo nelle categorie Minimoto e MiniGP sempre seguito e sostenuto da suo papà Pietro, un punto fermo della sua carriera.
Nel 2009 arriva il primo traguardo per Pecco che diventa campione europeo.
Il 2013 rappresenta l’anno della svolta: Bagnaia debutta nel Motomondiale in Moto3, la classe minore del mondiale. L’anno si conclude però senza successi all’attivo.
Nel 2014 intraprende un nuovo percorso con il neonato team Sky Racing Team VR46, che porta la firma del suo idolo di bambino, Valentino Rossi.
Bisognerà però attendere il 2016 per vedere i primi successi di Pecco Bagnaia, anno in cui conquista la vittoria nel GP di Assen e quello della Malesia, concludendo il campionato in quarta posizione con 145 punti.
Nel 2017 per Bagnaia si aprono le porte della categoria intermedia, la Moto2, dove corre nuovamente per il TeamVR46 in sella a una Kalex. Conquista tre podi ma finisce la stagione al quinto posto.
L’anno successivo continua il suo percorso nel mondiale Moto2 e inizia la stagione nel migliore dei modi. Pecco vince e stravince diventando uno dei piloti più veloci in pista.
Il Gran Premio della Malesia è quello decisivo: arriva terzo ma conquista, con 306 punti totali, il primo titolo in Moto2.
Il sogno mondiale della Rossa di Borgo Panigale continua: l’approdo in MotoGP
Il sogno mondiale continua con la firma del contratto, per la stagione 2019/2020, con la squadra Ducati Pramac Racing in MotoGP. Nel corso del primo anno, il pilota torinese, porta a casa 54 punti alla fine della stagione. Il 2020 invece è l’anno della pandemia che condiziona inevitabilmente anche il Motomondiale e la stagione di Pecco costretto a saltare diverse gare per la frattura di tibia e perone.
Il primo podio in MotoGP arriva al suo rientro, sul circuito di casa, il Misano World Circuit Marco Simoncelli.
Nel 2021 avviene il passaggio al team ufficiale (Ducati Lenovo) con il quale Pecco ha intenzione di fare grandi cose. Quell’anno il mondiale va al francese Fabio Quartararo ma la determinazione di Bagnaia, che chiude secondo, è sotto gli occhi di tutti.
Il 2022 è l’anno d’oro, quello che gli consegna il primo titolo iridato in MotoGP in sella al bolide rosso di Borgo Panigale. Anche in questa stagione il confronto con Quartararo è stato serrato, fin dall’inizio ma la costanza di Bagnaia gli è valsa la vetta del mondiale e il titolo all’ultima gara.
Uno spettacolo che si ripete anche nel 2023. Questa volta però, a contendersi il titolo c’erano due ducatisti: Francesco Bagnaia e lo spagnolo Jorge Martin (Ducati Pramac).
Nonostante le serie difficoltà dovute ad un incidente che poteva segnare una battuta d’arresto, Pecco reagisce come solo un campione è capace di fare e si prende il secondo titolo mondiale “strappandolo dalle mani” del suo avversario.
La valigia perfetta del motociclista: come fare
La Ducati con la B nel mondiale Superbike: Bautista e Bulega
Come in MotoGP, anche nel campionato Superbike (WSBK) troviamo tante Ducati, divise in diversi team, da quello ufficiale ai team satelliti:
- Ducati Aruba Racing: team ufficiale del campionato composto dallo spagnolo Álvaro Bautista, vincitore del titolo iridato nel 2022 e nel 2023 e Nicolò Bulega, campione del mondo 2023 nella categoria Supersport.
- Barni Spark Racing Team: team satellite che schiera il ternano Danilo Petrucci, già orbitato in Ducati sia in MotoGP che in altre categorie del campionato Superbike.
- Motocorsa Racing Team: squadra nata nel 2013 per volontà di Lorenzo Mauri. Nel 2024 schiera il pilota italiano Michael Ruben Rinaldi che approda nel team dopo un’esperienza biennale nella Ducati ufficiale.
- Elf Marc VDS Racing Team: team di origine belga esordisce nel 2024 nel mondiale Superbike schierando il pilota britannico Sam Lowes, nuovo acquisto dalla categoria intermedia (Moto2) del campionato MotoGP.
- GoEleven Team: team italiano che, per il 2024, affida tutto alle mani dell’esperto Andrea Iannone, tornato a gareggiare in Superbike dopo quattro anni di stop.

La Rossa di Borgo Panigale che vince tutto è una storia di costanza
Dal 2020, la Rossa di Borgo Panigale sta vivendo un periodo d’oro che ha visto confermata la qualità tecnica del motore Ducati e la stoffa indiscutibile dei suoi piloti di vertice, sia in MotoGP sia in Superbike. La moto è la più performante in griglia e i piloti, chiamati a compiere la magia, sanno fare la differenza.
In entrambe le categorie infatti, la Ducati ha dominato il campionato sia come casa costruttrice che nella classifica piloti.
Per ben 4 anni consecutivi ha vinto il titolo costruttori: 2020 (MotoGP), 2021 (MotoGP), 2022 e 2023 (MotoGP e Superbike). Come se non bastasse, la Ducati ha brillato per le prestazioni dei piloti titolari Francesco Bagnaia e Álvaro Bautista, entrambi vincitori del titolo mondiale nel 2022 e nel 2023 con una storica doppietta che rimarrà negli annali.
Prima del 2022, l’ultimo titolo iridato piloti Ducati in MotoGP risaliva al 2007 con la vittoria di Casey Stoner, mentre in Superbike era datato 2011 quando a vincere era stato lo spagnolo Carlos Checa.
La stagione 2024 si sta rivelando in salita per i campioni mondiali in carica: gli avversari sono agguerritissimi e pronti a tutto per conquistare la gloria. Ma il campionato è ancora lungo e non bisogna demordere perché, come si sente dire spesso, la gara finisce soltanto dopo la bandiera a scacchi.
I record di Ducati (statistica aggiornata al 2023)
- nel 2023 Ducati ha ottenuto 17 vittorie in stagione
- nel 2023 tutti i piloti Ducati sono saliti sul podio. Il record lo segna Bagnaia con 15 podi, in 9 gare il podio era composto interamente da Ducati
- nel 2023 Ducati vanta il record di punti conquistati a fine stagione: 561 totali, di cui 467 ottenuti da Francesco Bagnaia
- nel 2022 la squadra di Borgo Panigale ha raggiunto quota 200 podi in top class
- dal 2021, Ducati ha piazzato per 46 gare consecutive (52 in totale) un suo pilota sul podio
- nel 2023, sono state 27 le vittorie conquistate in Superbike da Álvaro Bautista
- Bautista, a oggi, è il pilota più vincente in Ducati nel campionato Superbike: 59 vittorie totali contro le 55 della leggenda Troy Bayliss
Il World Ducati Week
Il World Ducati Week (WDW), quest’anno giunto alla dodicesima edizione, è un appuntamento annuale dedicato alla Rossa di Borgo Panigale che richiama migliaia di tifosi provenienti da diverse città italiane ed estere. Il raduno si svolge a Misano Adriatico, all’interno e all’esterno del circuito Misano World Circuit Marco Simoncelli e prevede un ricco programma di eventi per motociclisti ma anche per i semplici appassionati delle due ruote.
Tre giorni di full immersion nel rosso Ducati in cui si potrà assaporare il brivido di guidare una desmosedici, assistere alle parate di moto e incontrare i piloti in appositi spazi.
Quest’anno l’appuntamento è per il 26, 27 e 28 luglio.
Il programma completo delle attività è disponibile qui.
Un evento imperdibile per tutti gli amanti dei motori e, ovviamente, di Ducati.
Il Museo dedicato alla Rossa di Borgo Panigale
Per onorare la storia e l’importanza di di Ducati all’interno del panorama motociclistico italiano e internazionale, il 12 giugno 1998, in occasione della prima edizione del WDW, è stato presentato il progetto per la realizzazione di un museo, inaugurato ufficialmente il 16 ottobre dello stesso anno.
Dopo il rinnovamento avvenuto nel 2016, l’esperienza all’interno del Museo Ducati si sviluppa in quattro percorsi espositivi:
Inoltre, nel pacchetto è prevista anche una visita guidata alla fabbrica per osservare da vicino come nasce, passo dopo passo, la Rossa di Borgo Panigale. Insomma, un vero tuffo nella storia del marchio italiano che fa battere il cuore dei tifosi.
La Rossa di Borgo Panigale è un vero capolavoro italiano
Da appassionata di motociclismo, non potevo esimermi dal celebrare il capolavoro italiano che è la Ducati e tutti i suoi piloti. Dal 2018, ho preso la bellissima abitudine di andare, almeno una volta l’anno, a vedere un Gran Premio dal vivo.
Sentire il rombo della Rossa a pochi metri di distanza è da brividi, un’esperienza unica per chi, come me, trae nutrimento dalla vita che pullula nel paddock.
E mi raccomando, ricordatevi che le passioni devono essere vissute.
Come riconosce il desmo? Il rumore di funzionamento è quello
Ing. Fabio Taglioni
che va in risonanza con il cuore… è difficile distinguerlo solo per
chi non può capire.