
Ecco un’altra challenge di TikTok di cui non sentivamo il bisogno ma con cui la Generazione Z continua a stupirci. Esplosa lo scorso anno, continua a spopolare tra i giovanissimi. Come è nato e cosa rappresenta il trend Do It for the plot? Perché va tanto di moda? Quali risvolti sociali può avere?

Do it for the plot – Da dove nasce?
In principio era “Do it for the gram” (fai qualcosa per condividerla su Instagram), che poi è diventato Do it for the plot facendo riferimento a un’azione o esperienza che viene fatta “per la trama”. Si parte dal presupposto che la vita sia come una storia di un libro o di un film, a cui va aggiunto sempre un po’ di pepe per rendere viva la trama. Questo trend prende vita e si diffonde soprattutto su TikTok, piattaforma ormai da numeri da record che mensilmente viene usata da oltre 19 milioni di persone.
Do it for the plot – Il trend dell’apparenza
Guardando diversi video che seguono questo trend ho spesso come l’impressione che ragazzi e ragazze si buttino in certe esperienze solo per produrre il TikTok virale di turno e non perché vivere quell’esperienza gli interessi veramente. Tutto è un fare continuo, rigorosamente con il telefono puntato addosso. A volte mi chiedo: ma se i social chiudessero, la gente continuerebbe a fare queste innumerevoli esperienze adrenaliniche? Senza la parte del dover documentare e pubblicare il tutto, cambierebbe il senso dell’esperienza stessa?

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Do it for the plot – Risvolti sociali
Certamente non tutto ciò che facciamo deve avere per forza un senso profondo, una dose di spensieratezza e frivolezza è sempre bene averla. Ma credo ci sia una linea sottile tra il voler vivere una vita ricca di esperienze e il volerlo fare solo perché spinti dal contesto sociale. Pensare che ci sono persone che ricercano continue esperienze “per alimentare una trama” mi fa un po’ paura. Perché una trama, per essere sempre avvincente, deve puntare sempre più in alto e superare limiti sempre più pericolosi, e la generazione di oggi mi sembra già abbastanza fuori dagli schemi. Inoltre, questo genera sempre di più un confronto con la vita degli altri, che causa malessere tra i giovanissimi.
Vedere gli altri vivere (o almeno farlo in apparenza) una vita piena di attività può creare un senso di sconforto verso chi magari non ha molti amici con cui fare le stesse cose o chi non può permetterselo economicamente. Cresce, quindi, la percezione di avere una vita noiosa e triste rispetto agli altri, ma quello che bisogna sempre ricordare è che quello che si vede sui social è solo un minuto di una vita intera.
Inoltre, penso che questo trend rischi di alimentare un altro fenomeno preoccupante, quello della FOMO ( Fear of Missing Out) ovvero il timore di perdere qualcosa: esperienze, notizie, novità. Ne avevo parlato in un articolo proprio qui su TheGiornale!

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Un buco nella trama
In una vita sempre alla ricerca di nuovi stimoli ed esperienze elettrizzanti credo che ogni tanto un buco nella trama non faccia male. Penso che alcune persone, soprattutto i più giovani, abbiano perso (o forse non l’hanno mai avuta) la capacità di rimanere da soli. Ma non da soli nell’animo, nel senso senza avere amicizie o hobby. Da soli nel senso di prendersi anche solo dieci minuti per restare fermi, respirare, connettersi con il mondo fissando il soffitto semplicemente a fare niente.
Pensare di non avere niente da fare può spaventare. Molti pensano che sia una perdita di tempo e infatti mentre vivono un’esperienza stanno già pensano a quella successiva, al prossimo TikTok che produrranno e alla pioggia di like da ricevere.
Personalmente, negli ultimi anni ho avuto molti buchi di trama, dove il soffitto e il silenzio sono diventati i miei migliori amici. A volte mi sono sentita in balia di una trama che qualcun altro ha deciso per me. A volte mi sono sentita come un personaggio da sbloccare e bloccare a piacimento. Sicuramente ognuno di noi prende scelte e decisioni per seguire la propria trama della vita, è giusto. Ma bisogna anche pensare che tutte le persone intorno a noi hanno la loro trama, e non sempre possiamo stravolgerla con colpi di scena. Non tutti vogliono vivere con il “do it for the plot” come missione.
Auguro quindi a tutti voi che mi state leggendo una trama ricca di emozioni positive ed esperienze, ma senza avere paura di quei buchi di trama che non fanno mai male.