20 Aprile 2024
Attualità

La Sardegna: un posto che io chiamo casa

La Sardegna è tra le regioni più conosciute. I turisti ne apprezzano le spiagge bianche, il mare cristallino, la natura incontaminata. Ma per me la Sardegna non è solo un posto da visitare, è quel posto che io chiamo casa.

Tavolara – Foto di Massimo Virgilio su Unsplash

Essere nati e cresciuti in Sardegna significa…

É difficile raccontare cosa significa essere nati e cresciuti in un’isola a persone che non lo hanno mai provato, è difficile descriverlo, comprenderlo e talvolta anche viverlo.

Essere nati e cresciuti in Sardegna significa identificarsi con un territorio che va oltre all’identità nazionale. Ci avete mai fatto caso che quando si chiede ad un sardo da dove venga lui risponda solo con la regione, e dica la città di origine solo se esplicitamente richiesto? Forse è una forma di protezione, esistono tanti di quei paesini in Sardegna che nemmeno un sardo li conosce tutti, oppure forse è una forma di identificazione, chi lo sa, lasceremo agli antropologi risolvere tale arcano.


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Essere nati e cresciuti in un’isola ti fa apprezzare la bellezza del territorio che va altre alle passeggiate turistiche. Essere nati in un’isola ricca di identità, tradizioni e cultura ti rende partecipe di una comunità che ovunque nel mondo ti fa sentire a casa, perché lo sanno tutti, noi sardi non siamo tanti, ma siamo ovunque. 

Essere nati e cresciuti in Sardegna significa parlare o per lo meno capire un’altra lingua, il sardo, talmente difficile e complicato per gli altri che si prende pure il lusso di cambiare parole, accenti e modi dire da paese a paese. Oggi forse non tutti lo sanno parlare, ma tutti lo capiscono, perché difficilmente i nonni parlano con i nipoti in italiano, specialmente quando li inseguono girando intorno al tavolo con il mestolo di legno in mano.

...ma la Sardegna resta un’isola.

La Sardegna: un posto io chiamo casa - TheGiornale
Sardegna

Tuttavia la Sardegna, per quanto bella e accogliente possa essere resta comunque un’isola. Lontana dalla terra ferma è dagli scambi interculturali con gli altri paesi europei è relegata, sola, tra le onde del Mediterraneo.  Capiamoci bene, questo non significa che siamo una terra arretrata, ma semplicemente che spesso l’apertura mentale e nuove idee con più difficoltà valicano i confini regionali.

Essere un isola significa spesso essere circoscritti in un territorio, se non si hanno le possibilità economiche è difficile anche solo visitare la capitale. Si è rinchiusi tra i confini di una regione percorribile da nord a sud in poco più di 4 ore macchina. Mancano spesso le infrastrutture, le rassegne culturali diverse da quelle legate alla tradizione. Viaggiare e visitare altri paesi è spesso proibitivo, sia economicamente che temporalmente. Un sardo è costretto a prendere una nave o un aereo per potersi spostare, se si vuole andare all’estero talvolta sono necessari anche più scali. Tutto è più semplice durante il periodo turistico (da aprile a settembre) ma durante l’inverno la solitudine ed il confinamento troppo spesso fanno da padroni.

La Sardegna è un’isola, bella come poche cose al mondo, ma è dispendiosa e troppo spesso ancora non offre un futuro realizzabile, per questo molti come me, scappano alla ricerca di qualcosa di più.



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Vivere lontano dalla Sardegna

Un isolano che si trasferisce nel “continente” è come Lucignolo e Pinocchio nel mondo dei balocchi, comprende quanto sia più semplice spostarsi, visitare posti nuovi spendendo anche pochissimo grazie alle offerte dei Flixbus e treni. Comprende che non esiste un solo locale in cui ritrovarsi e che le possibilità di crescita sono migliori. 

Un sardo che si trasferisce in continente soffre molto la malinconia. Si rattrista nelle giornate grigie, non trova conforto nei sorrisi dei passanti, troppo spesso avvolti da una nube scura. Non comprende le corse per inseguire un autobus quando quello successivo passa a soli 3 minuti di distanza. 

Ad un sardo che vive fuori manca la Sardegna, il sole, il Maestrale, il profumo della macchia mediterranea, gli amici e la famiglia, ma decide comunque di andare avanti, di ambientarsi nel posto in cui vive. Un sardo è notoriamente testardo come il suo granito, socievole come i suoi porti e protettivo come le sue montagne. 

Un sardo che decide di trasferirsi riesce a trovare la sua felicità anche fuori casa, probabilmente non tornerà più nella sua terra, ma nel suo cuore, quella piccola isola in mezzo al Mediterraneo che gli antichi greci chiamavano Ichnusa sarà sempre la sua casa, il posto in cui tornare.

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