
Per tutto il resto dei miei sbagli, il primo libro di Camilla Boniardi, in arte Camihawke, è un libro che può parlare ad ognuno di noi. Non racconta di avvenimenti lontani anni luce dalla vita di tutti i giorni, anzi, sono esperienze che possono essere successe a chiunque.

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Quando ho cominciato a seguire Camihawke
Ho incominciato a seguirla sui social per puro caso, come succede spesso. Avevo visto una sua foto con i suoi bellissimi capelli rossi e ho pensato che fossero stupendi, ho messo mi piace al suo profilo essenzialmente per questo motivo.
All’inizio non prestavo molta attenzione ai suoi contenuti, ma poi ho iniziato ad ascoltare le sue storie e mi ha subito colpito per la sua spontaneità e genuinità e per un’espressività notevole. Così, quando è uscita la notizia del suo libro, ho deciso che prima o poi lo avrei letto, perché sentivo di potermi identificare in quello che aveva scritto e così è stato.
Essere giovani non è sempre così facile
Camilla non nasconde, nel suo libro, quel senso di inadeguatezza che spesso accompagna la gioventù. La paura di non sentirci accettati prima di tutto per il nostro aspetto fisico non ha risparmiato neanche lei, lei che, a guardarla dalle foto, ho sempre ritenuto una bellissima ragazza. Prova che i peggiori nemici di noi stessi non sono sempre gli altri, alcune volte siamo noi, molte volte sappiamo essere con noi stessi molto più spietati di qualsiasi estraneo. Accettarci, con i nostri difetti, veri o presunti, è un percorso lungo e difficile, che richiede molta maturità.
Vite in attesa: l’incertezza di una generazione
Il futuro alcune volte ci sembra indecifrabile
Questo senso di inadeguatezza alcune volte può riguardare anche il nostro futuro. Non sempre a venticinque anni abbiamo le idee chiare, non sempre la scelta universitaria presa a vent’anni si è rilevata quella giusta per noi. Quanti di noi si sono resi conto di aver sbagliato percorso? Quanti di noi, malgrado fosse il percorso giusto, hanno incontrato più difficoltà rispetto ad altri? Questo non vuol dire che siamo sbagliati, vuol dire essere diversi dagli altri. Non sempre l’università rappresenta un idillio e per Marta, la protagonista del libro, è così. Si è resa conto di aver sbagliato università, ma ormai è troppo tardi per cambiare, sa che concludere questo percorso sarà un’impresa lunga e difficile, ma decide comunque di provarci.
L’importanza del momento giusto in amore
Eppure in tutto questo clima di incertezza, Marta incontra Leandro che fin da subito sembra essere la persona giusta, quella con cui ci si sente subito a casa e a proprio agio. Neanche questo aspetto della vita, però, va come si sarebbe aspettata. Non sempre un sentimento vero e condiviso è sufficiente per stare insieme e non tutti quelli che lasciano, non amano più. Alcune volte si sbagliano i tempi e, quando i tempi sono sbagliati, c’è poco da fare. Per Marta questa consapevolezza sarà un brutto colpo. Che fare quando sai di star perdendo la persona giusta perché i tempi non sono maturi? La protagonista del libro decide di andare avanti e di chiudersi quella porta dietro le spalle.
Un giorno: l’importanza del momento giusto
Il passato molto spesso ritorna
Molte volte il passato ritorna, ritorna quando stiamo meglio o quando finalmente lo abbiamo scordato. Quante vote ci è successo?
Marta alla fine riesce a finire l’università e trova lavoro in un ambito completamente diverso da quello in cui si è laureata, quella della comunicazione. Decide di aprirsi un sentiero alternativo che possa valorizzarla, che sente suo, decide di fare qualcosa che ama. Questo ci fa capire che non per forza l’aver sbagliato percorso debba compromettere irrimediabilmente il nostro futuro.
Marta finalmente sembra aver trovato la sua strada ed è proprio allora che ritorna Leandro. Che fare? Ma soprattutto cosa avreste fatto voi nella sua stessa situazione? È una domanda interessante a cui, ognuno di noi, si troverà a dover rispondere, mentre legge il libro.
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Camihawke: un libro che può parlare ad ognuno di noi
Io la riposta la so già, perché mi sono ritrovata in una condizione molto simile alla sua. Credo che sia proprio per questo che mi sono ritrovata tanto in questo libro, un libro che può parlare ad ognuno di noi.