San Valentino è la festa dell’amore e proprio quest’anno Baci Perugina compie 100 anni e lancia una collezione firmata Dolce& Gabbana. Ma com’è nato il famoso cioccolatino degli innamorati?
Baci Perugina compie 100 anni: com’è nata l’idea del cioccolatino?
Forse non tutti sanno che dietro alla storia di Baci Perugina si nasconde la visionaria imprenditrice Luisa Spagnoli, che prima ancora di essere una stilista, ha ideato il famoso cioccolatino degli innamorati.
La storia di Baci Perugina
Luisa Sargentini, nata nel 1877 da Maria e Pasquale Sargentini, prende il cognome di Annibale Spagnoli, uomo che sposa poco più che ventenne. Nonostante i due siano molto innamorati sono costretti alla lontananza, perché Annibale si arruola nell’esercito. Luisa non appagata da questo amore a distanza, decide di prendere in gestione una vecchia confetteria insieme agli amici Buitoni. Dopo un’iniziale titubanza, Annibale decide di appoggiare la moglie e così nel 1907 nasce La Società Perugina che oltre a Luisa e Annibale Spagnoli vede come membri Francesco Buitoni, Leone Ascoli e Francesco Andreani.
Nonostante Luisa non fosse un’esperta pasticcera, in poco tempo diventa bravissima. Per i cittadini diventa un’abitudine passare a acquistare le sue prelibatezze. Gli affari decollano in poco tempo e La Società Perugina aumenta il proprio personale, inserendo nel proprio organico 15 dipendenti. In quel periodo Luisa sperimenta molte ricette dolciarie e arriva a creare e brevettare il cioccolato Luisa®, tutt’oggi esistente.
Durante il periodo della Prima Guerra Mondiale, la Perugina ha un momentaneo colpo d’arresto. Gli uomini sono chiamati alle armi, le città si spopolano e le donne e i bambini sono in pensiero per i propri mariti e padri. Le finanze delle famiglie si abbassano e non c’è spazio per pensare ai dolciumi. Luisa ha investito tutta se stessa nell’azienda e non si arrende.
In mancanza di operai disponibili, decide di assumere nel suo laboratorio le mogli dei soldati al fronte. In un ambiente tutto al femminile, il clima è diverso. Le donne non sono solo ottime lavoratrici, ma sono anche madri impegnate. Luisa comprende subito le loro esigenze e permette loro di allattare i propri bambini a lavoro. Istituisce inoltre un asilo nido in cui le sue collaboratrici possono lasciare i propri figli quando stanno lavorando. Grazie a loro, la Signora Spagnoli riesce a tenere aperto il suo laboratorio durante tutto il periodo del conflitto mondiale.
Dai cazzotti ai Baci Perugina
La fine del conflitto mondiale vede il ritorno dei mariti a casa. L’economia ha subito un duro colpo e nonostante Luisa sia riuscita a tenere aperto il suo laboratorio, le vendite stentano a decollare.
Una notte Luisa in preda alla preoccupazione ritorna alla Perugina e, mentre si arrovella per trovare una soluzione, nota in angolo una terrina di nocciole non integre, scartate dalle lavoratrici perché inadeguate per essere utilizzate come decorazioni. Inizia a lavorare le nocciole con la pasta di cacao. Crea delle palline informi, che prova ad abbellire con una nocciola e una copertura di cioccolato. Fa assaggiare la sua creazione ai soci, che osservando la forma notano una certa somiglianza con un pugno chiuso. Chiamano perciò il cioccolatino Cazzotto. Mettono il nuovo cioccolatino in vendita, convinti di riscuotere un certo successo, ma ciò non avviene.
Il socio Francesco Buitoni chiama in soccorso il figlio Giovanni per aiutarlo a risollevare l’azienda in cui aveva investito. Giovanni Buitoni entra in negozio e chiede “Per favore, un cazzotto?”. Si rendono immediatamente conto che il problema non è il gusto del cioccolatino, ma il nome. Il cioccolato continua a essere un bene di lusso, che le persone acquistano per fare un regalo. Nessuno regalerebbe mai una scatola di cazzotti. Giovanni propone di chiamarlo Bacio. Un nome semplice, romantico, facile da ordinare, entrando nel negozio. È subito successo. I Baci Perugina vanno a ruba e Luisa e Giovanni si appassionano sempre di più al progetto.
Baci Perugina compie 100 anni. Qual è la prima pubblicità?
La collaborazione tra Luisa e Giovanni è sempre più intensa. Contattano l’artista pubblicitario Federico Seneca, chiedendogli di rendere i Baci Perugina il regalo perfetto per la propria fidanzata.
Federico Seneca inventa il bigliettino con il pensiero d’amore
Seneca disegna per la loro la famosa pubblicità ispirata a Il Bacio di Hayez e propone loro di inserire tra l’incarto e il cioccolatino un bigliettino con su scritto un pensierino d’amore. La pubblicità fa aumentare fin da subito la notorietà dei Baci Perugina, che iniziano a essere conosciuti in tutta la penisola italiana e poco dopo conquistano il panorama europeo. Il successo è così grande che nel 1939 apre il primo negozio nella Fifth Avenue a New York.
Molti collezionisti dal cuore romantico hanno iniziato a collezionare i bigliettini contenuti nell’incarto, su Ebay è possibile trovare in vendita bigliettini degli anni ’30 e ’40. Tuttavia non essendo mai stati numerati, non è mai stato possibile risalire al primo bigliettino scritto e inserito nel Bacio.
Baci Perugina compie 100 anni con la collezione di Dolce&Gabbana
Da molti anni l’azienda porta avanti collaborazioni proponendo Baci Perugina personalizzati con gusti nuovi e incarti disegnati da stilisti famosi. Per festeggiare i 100 anni dalla nascita del famoso ha collaborato con Dolce&Gabbana, che ha proposto un restyling dell’incarto argentato, colorandolo di blu e impreziosendolo con stelle dorate.
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Luisa Spagnoli è la protagonista della storia di Baci Perugina
Nonostante il racconto sia sembrato una favola, bisogna tenere in considerazione quanto possa essere stato difficile per Luisa Spagnoli farsi avanti a gestire un’attività in un mondo in cui la donna poteva aspirare solamente al convento o a sposare un uomo abbiente. In quegli anni le donne non avevano diritto di voto, non avevano accesso alle cariche pubbliche, ne tanto meno lavorare.
Nonostante le difficoltà incontrate ha saputo essere un’imprenditrice visionaria e una pioniera delle politiche di Welfare aziendale. Non solo ha creato nella propria azienda una nursery a disposizione delle lavoratrice, ma consentiva loro di assentarsi da lavoro in base alle necessità familiari.
Quando è andata in pensione, i figli hanno portato avanti l’azienda, seguendo le politiche aziendali costruite dalla madre. Il prestigio della Baci Perugina è aumentato sempre di più. Negli anni ’40 i dipendenti potevano godere di una piscina nello stabilimento, regali di valore durante il periodo natalizio, feste, villette a schiera e partite di calcio. Alcuni aspetti possiamo ancora considerarli all’avanguardia rispetto al panorama imprenditoriale attuale.