
Dopo La grande scommessa, Adam McKay ci riprova con una disaster comedy, disponibile su Netflix. Una coppia di astronomi scopre che una cometa si dirige verso la Terra, ma in Don’t look up a nessuno conviene crederci. D’innanzi a questa indifferenza i due protagonisti partiranno per un vero e proprio tour mediatico per sensibilizzare l’argomento, ma l’iniziativa non porterà i risultati sperati.
I premi Oscar Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence tornano alla ribalta in una parabola ironica sul complottismo e sul rapporto tra comunicazione e potere. Un film che fa riflettere senza nemmeno prendersi sul serio e vi diamo 5 buoni motivi per cui merita di esser visto.
5 motivi per cui vale la pena vedere Don’t Look Up
- Il cast è stellare

Nomi straordinari che sfoggiano interpretazioni altrettanto spettacolari. Adorerete Meryls Streep nei panni della prima presidente donna in una sorta di caricatura di Hilary Clinton. Cate Blanchett interpretare una sexy giornalista senza scrupoli, Jennifer Lawrence veste i panni di una dottoranda sull’orlo di una crisi di nervi, senza dimenticare Jonah Hill che non ha perso il titolo di mattatore nelle commedie americane. Assolutamente tutti fantastici.
- Don’t Look Up è un invettiva sociale

Come precedentemente detto, Don’t look up è un opera capace di non prendersi sul serio, poiché scritta con intelligenza e ironia da un autore in grado di trasformare il dramma in una satira piacevolmente grottesca. In poche più di due ore vi sarà possibile vedere il pensiero di McKay, mai banale e costantemente sopra le righe, attraverso i volti di diCaprio e della Lawrence, che portano in scena conoscenze drammatiche in un mondo troppo frenetico per alzare gli occhi al cielo per scovarvi la tremenda verità.
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- E’ solo la fine del mondo

Se la Scienza bussasse al Palazzo portando le prove dell’imminente fine del mondo, verrebbe presa sul serio? Secondo McKay la risposta è no e c’è lo dimostra con il presidente che ha ben altro a cui pensare quando i due astronomi arrivano alla Casa Bianca: la nomina di un giudice della Corte suprema, l’ennesimo sex gate, la campagna elettorale che si avvicina, insomma non c’è tempo per la fine del mondo.
- Un film sui nostri tempi

In Don’t Look up non è soltanto il tema apocalittico ad essere interessante, ma anche il modo in cui i media ne parlano, ossia un tono leggero e scettico, mandando la nostra Jennifer Lawrence in escandescenza, facendole perdere qualsiasi credibilità fino a diventare lo zimbello del web. Una satira bella e buona, con tanti riferimenti al mondo di oggi. Al termine della visione della pellicola rimarrà molto su cui pensare.
- Morire si, ma dopo averlo condiviso sui social

Alla fine ci domandiamo che impatto avrebbe su di noi questa fine del mondo? Inizialmente ci interesserebbe poco del gossip tra un rapper e una cantante. Con l’avvicinarsi dell’Armageddon, direi che chiunque si ritroverebbe a fare qualche riflessione più profonda. La morte che incombe è un’idea che non lascia indifferente nessun essere umano. Ma, chissà perché, solo dopo averlo condiviso sui social.

Cosa c’è di realistico in Don’t look up?
E’ un opera realistica poiché è una di quelle commedie in cui ridi per non piangere. Non è perfetta, ma non deve necessariamente esserlo per lasciare un segno. Può sembrare assurdo, ma il film non funziona come metafora del cambiamento climatico, poiché in realtà punta i riflettori su una società un po’ distratta e sulla carenza di competenze di chi la governa.
I 5 migliori film sulla fine del mondo
Don’t look up è di sicuro un ottimo film capace di spiegare i meccanismi sociali, psicologici, politici e mediatici che entrano in gioco quando l’umanità si confronta con un’emergenza.