24 Aprile 2024
Marketing

Pronomi di genere su Linkedin: come e perché inserirli

Pronomi personalizzati di genere su linkedin: perché sono importanti?

Di recente, Linkedin ha inserito la possibilità di inserire sul proprio profilo i pronomi di genere.
In realtà, ha solo ratificato un utilizzo che era già diventato prassi per molte persone del portale, che avevano inserito i pronomi nel campo nome (o cognome) o nella tag, appena dopo la propria professione.

Per molte persone, la possibilità di inserire i pronomi di genere potrebbe sembrare qualcosa di inutile o ridondante, ma vediamo perché invece sarebbe importante metterli.

Pronomi di genere su Linkedin: non dare per scontato il genere di una persona

I pronomi di genere su Linkedin, e sugli altri portali di ricerca lavoro, sono un modo di contrastare l’idea che il genere della persona sia deducibile dal suo nome anagrafico o dal suo aspetto.
Il fatto che attualmente si pensi questo, mette in difficoltà tanti professionisti transgender o di genere non binario che non sanno come gestire l’invio del curriculum o il seguente colloquio di lavoro, dovendo dare spiegazioni a cui i recruiter attualmente non sono abituati, e subendo deadnaming (l’uso del nome anagrafico e non di quello d’elezione) e misgendering (l’uso di un genere grammaticale coerente col corpo e non con l’identità di genere della persona).

Pronomi per le persone transgender e non binary
Pronomi per le persone transgender e non binary, immagine tratta da https://www.freepik.com/free-vector/organic-flat-non-binary-people_13403306.htm

Pronomi su Linkedin: per renderli ordinari è importante che aderiscano anche gli “Ally” (Alleati della libertà di genere)

L’idea che le persone esprimano una loro preferenza di pronomi, e che quel campo vada guardato dal recruiter, ma anche dal potenziale cliente, dai colleghi, dai capi, mette a proprio agio le persone transgender e non binary, che non saranno più “le uniche” a dover raccontare il proprio genere, ma dare precisazioni sul se si preferisce il femminile, il neutro o il maschile diventerebbero una prassi condivisa per persone LGBT e non, anzi soprattutto per chi non lo è.

Infatti, sono proprio gli alleati e le alleate per le battaglie per la libertà di genere che possono fare la differenza. Se i pronomi diventassero solo una delle tante domande che un candidato riceve, insieme a quella sulle aspirazioni professionali o su ciò che ha studiato, verrebbe meno tutto il clima di preoccupazione e angoscia che colpisce una persona di genere non conforme (detta anche enby).

Pronomi personalizzati su Linkedin: l’impegno dell’attivista transgender Max Masure e l’User Experience

A promuovere questa iniziativa è l’attivista Max Masure, il quale partecipa a molte conferenze a tema UX Designing e UX Writing (Ux è l’acronimo di User Experience, un settore che sta assumendo sempre più importanza nella progettazione di siti e portali.
Infatti, molti altri social network hanno introdotto il campo pronomi (Pinterest, Instagram, Facebook), ma sono piattaforme in cui la persona si relaziona principalmente con amici e follower, quindi con persone già a conoscenza del suo genere, e quindi la presenza dei pronomi non è così importante come lo è invece in una piattaforma a tema lavoro e professione.

She/her, he/him, they/them, significato: perché i pronomi Linkedin in inglese?

In molti potrebbero obiettare che i pronomi (soprattutto quelli possessivi) sono una tematica squisitamente anglosassone, poiché in italiano il genere grammaticale si esprime maggiormente nella declinazione di aggettivi, o delle professioni.
In realtà i pronomi, espressi in lingua inglese (he/him/his, she/her o il corrispettivo “non binario” they/them) sono un modo di dichiarare il proprio genere e come si desidera che gli altri si relazionino a noi, anche a prescindere dai pronomi o dalla lingua in cui sono espressi.

Pronomi-di-genere-su-Linkedin
fonte: https://www.freepik.com/free-vector/flat-design-transgender-person-illustration_14017033.htm

Pronomi su Linkedin in Italia: alcune professioniste spiegano perché hanno aderito

Alcune professioniste hanno adottato i pronomi sul profilo, aderendo alla campagna italiana #pronomisulinkedin, e hanno lasciato una dichiarazione a supporto della loro scelta:


«Ho deciso di aderire alla campagna – dichiara Serena I. Volpi, Professore Associato di Inglese al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi Roma Tre – perché penso sia fondamentale, in ambito lavorativo, sapere come rivolgersi alla persona che abbiamo davanti. Come i titoli professionali, i pronomi con cui ci definiamo aiutano il nostro inserimento in nuovi contesti e permettono di impostare le relazioni in maniera aperta e rispettosa. È un segno anche di alleanza con le persone transgender che hanno più difficoltà a essere riconosciute in maniera corretta. Se ognunə di noi indica i propri pronomi di elezione, chiederli diventerà una pratica comune in contesto professionale rendendo l’ambiente più inclusivo per tuttə».

 «È da un po’ che ho aggiunto al mio profilo Linkedin anche i pronomi. – ci racconta Silvia Pettinicchio, attivista Green e Presidente del consiglio del Municipio 3 di Milano – Credo sia un modo per sensibilizzare in maniera discreta sull’inclusione. Linkedin è una piattaforma dove difficilmente i toni si alzano (succede, è vero, ma più raramente) e si può parlare anche di inclusione, persone transgender o non binary senza scatenare trolls e haters».

Come si mette il pronome su Linkedin e perché sarebbe bello che anche tu aderissi

Inserire i pronomi è facilissimo, perché ormai anche in Italia c’è un campo dedicato. Si tratta di un passo che non costa nulla ma può dare molto alle persone di genere non conforme o non aderente al binarismo maschile/femminile.
Speriamo che lettori e lettrici, tramite questo articolo, possano sensibilizzarsi al tema, e con un piccolo gesto aiutare tante persone ad inserirsi nel mondo del lavoro e valorizzare la propria personalità senza imbarazzi e senza temere incomprensioni.

Person vector created by freepik – www.freepik.com

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Nath Bonnì

Nath Bonnì, SEO specialist, formatore test ingresso universitari, docente di ruolo. Ha fondato Irriverender Blog di Architettura e Tecnologia.

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