Into the Spider-verse: perché Spider-Man piace così tanto?
Questo articolo potrebbe contenere spoiler, si consiglia la lettura solo agli appassionati di Spider-Man
Finalmente l’attesa è finita: il 15 dicembre Spider-Man – No Way Home è arrivato in sala e abbiamo potuto gioire e (soprattutto) soffrire al fianco di Peter durante la sua ultima avventura. Tuttavia, Spider-Man – No Way Home non è solo l’ultima fatica di casa Marvel-Sony, bensì un vero e proprio fenomeno mediatico senza precedenti. Ma come mai Spider-Man piace così tanto a grandi e piccini?
Finalmente abbiamo potuto correre in sala per accompagnare il nostro amato Peter Parker\Tom Holland nella sua ultima avventura.
Tuttavia, Spider-Man – No Way Home non è soltanto l’ultima fatica dei Marvel Studios in collaborazione con Sony, ma si tratta di un vero e proprio evento mediatico senza precedenti: pensiamo solo al fatto che l’hype dei fan era talmente alle stelle che allo scoccare della mezzanotte del 6 dicembre, data in cui sono state aperte le prevendite per l’acquisto dei biglietti in Italia, i siti dei principali cinema italiani sono andati completamente in crash.
Insomma, Spider-Man pare essere ancora in grado letteralmente di muovere le masse e trascinarle tutte al cinema. Ma a cosa si deve questo successo? Scopriamo insieme perché Spider-Man piace così tanto a grandi e piccini. Prima, però, facciamo un passo indietro e scopriamo insieme le sue origini…
Piccolo disclaimer: so bene che esistono svariate serie, sceneggiati, videogiochi e chi più ne ha più ne metta su Spider-Man, ma per motivi di spazio e di praticità, citerò solo quelli più importanti, chiedo venia…
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Into the Spider-verse: quando nasce Spider-Man?
Il personaggio di Spider Man (non è un errore: inizialmente, infatti, non c’era il trattino!) nacque nel 1962 dalla mente creativa di Stan Lee e dalla matita del fumettista Steve Ditko. Come tutti i grandi personaggi di successo, al momento della sua presentazione fu accolto dall’editore della Marvel Comics Martin Goodman alla pari dei Beatles: non piacque affatto (era, fun fact, anche lo stesso anno).
In particolare, a non convincere era il fatto che Spidey (soprannome di Spider-Man) fosse un ragazzino di nome Peter Parker e che quindi le sue storie si rivolgessero a un pubblico di adolescenti. Tuttavia, dopo la prima apparizione del personaggio in Amazing Fantasy n.15, fu da subito chiaro che Spider-Man era destinato al successo, tantoché venne poi creata la serie a lui dedicata: The Amazing Spider-Man (questa volta col trattino!).
Una vignetta disegnata da Steve Ditko. Fonte: Fumettologica.it.
Steve Ditko ha ideato e disegnato le storie di Spider-Man per circa 38 numeri prima di lasciare l’incarico. Lo Spider-Man di Ditko si caratterizza per essere un personaggio dalla personalità “spigolosa” (e questo lo si può vedere anche nello stile di disegno). A Ditko subentrò il fumettista John Romita, che rappresentò un Peter-Spider-Man più amichevole e scanzonato e diede il volto che conosciamo oggi a Mary Jane Watson.
Dopo Romita si sono susseguiti altri fumettisti che, con il loro apporto creativo, hanno reso Spider-Man il grande personaggio che è ora, un eroe coraggioso ma ricco di sfaccettature.
Into the Spider-verse: l’Uomo Ragno dai fumetti… al cinema!
Negli anni successivi alla sua creazione, Spider-Man è letteralmente volato dai fumetti alla sala cinematografica. Il primo live action di Spidey risale al 1977 e vede Nicholas Hammond nel ruolo del supereroe. Da allora sono stati realizzati diversi film e serie animate (chi non ricorda quella del 1994?) che hanno visto come protagonista il nostro amato amichevole Spider-Man di quartiere.
Spider-Man (1994).
Tuttavia, probabilmente uno dei live action più significativi risale al 2002: sto parlando di Spider-Man, per la regia di Sam Raimi, che vede, tra gli altri grandi nomi presenti nel cast, Tobey Maguire nei panni di Peter Parker\Spider-Man e Willem Dafoe nel ruolo del nemico Norman Osborn\ Goblin. A questo film sono poi seguiti altri due sceneggiati, che compongono la celebre trilogia di Raimi.
Scena tratta da Spider-Man con Tobey Maguire Fonte: Badtaste.it
Il 2012, invece, è stato l’anno di The Amazing Spider-Man che ha visto Marc Webb alla regia e Andrew Garfield nel ruolo dell’eroe.
La prima apparizione dello Spider-Man di Tom Holland avviene nel 2016, durante il film Captain America: Civil War, mentre il primo film stand-alone a lui dedicato Spider-Man: Homecoming è dell’anno seguente. A questo primo film seguono Spider-Man: Far from home (2019) e Spider-Man: No way home (2021), attualmente nelle sale. Nel mentre, il personaggio è sempre apparso nelle produzioni corali come Avengers: Infinity War (2018) e Avengers: Endgame (2019).
I tre Spider-Man. Fonte: Fumettologica.it.
Merita una menzione a parte il film d’animazione Spider-Man: Into the Spider-Verse (2018), prodotto dalla Columbia Pictures in collaborazione con Sony e Marvel Entertainment. Si tratta di una vera e propria chicca, vincitore di diversi premi, tra cui un Oscar nel 2019 come miglior film d’animazione. Affrettatevi a recuperarne la visione se ancora non lo conoscete perché nel 2022 uscirà il sequel!
Scena tratta dal film d’animazione. Fonte: Ecodelcinema.com.
Perché Spider-Man piace così tanto?
Ora che abbiamo ricostruito la storia dell’Uomo Ragno tra fumetti e cinema, possiamo finalmente rispondere alla domanda: ma perché Spider-Man piace così tanto? Naturalmente non ho delle risposte definitive, ma qui sotto cercherò di illustrare quelle che, secondo me, sono le 3 principali motivazioni.
1. Primo motivo per cui Spider-Man piace così tanto: è l’amichevole e umano eroe di quartiere
Una delle ragioni per le quali Spider-Man piace così tanto è l’elevata probabilità di immedesimarsi nel personaggio. Infatti, (generalmente) il nostro Spidey tende a essere scanzonato, a parlare troppo, a lanciare frecciatine, ma non ci risparmia momenti di assoluta fragilità ed emotività. Come si è detto, il nostro Arrampica-muri è un eroe che lotta contro criminali di quartiere e non, ma al tempo stesso, Peter Parker è un ragazzo schivo e nerd, che deve affrontare problemi con i quali ognuno di noi ha dovuto fare i conti nella vita: il bullismo, il rapporto con la famiglia e con gli amici, l’amore… . Queste caratteristiche del suo carattere contribuiscono a renderlo un personaggio estremamente magnetico, capace di avvolgerci con le sue ragnatele e farci volare sui grattacieli di New York.
Peter Parker e Mary Jane Watson. Fonte: everyeye.it.
2. Secondo motivo per cui Spider-Man piace così tanto: il viaggio dell’eroe
La seconda ragione per la quale Spider-Man, e soprattutto la sua storia, è tanto apprezzato si riconduce anche all’espediente narrativo utilizzato: sì, parliamo sempre di lui, “il viaggio dell’eroe“, modello di storytelling teorizzato da Joseph Campbell, alla base di quasi ogni buona storia che conosciamo (per esempio, è uno dei temi centrali di Star Wars. Non l’hai ancora visto? Qui ti do 5 ragioni per rimediare tipo subito!).
Tornando a noi, ecco uno schema semplificato di come il viaggio dell’eroe viene applicato alla macro-storia del nostro amichevole ragno di quartiere:
- Mondo ordinario: questa è la fase in cui l’eroe ancora eroe non è. In questa fase Peter è soltanto un ragazzino come tanti, con le insicurezze tipiche dell’adolescenza e senza nulla di speciale;
- Chiamata all’avventura: Peter viene morso da un ragno radioattivo e acquisisce dei poteri: da qui in poi la sua vita non sarà più uguale a prima;
- Avvicinamento alla caverna più profonda: c’è sempre un momento nelle storia di qualunque eroe in cui accade qualcosa di sostanzialmente brutto, tanto da gettare in crisi l’eroe. Per esempio, questa fase nei film di Raimi, è rappresentata dalla morte violenta dello zio Ben.
- Prova centrale: è la sfida più grande, la prova che il nostro supereroe deve superare per riscattare sé stesso e coloro a cui tiene;
- Ricompensa e via del ritorno: Spider-Man riesce a battere i suoi nemici e si accinge a tornare al mondo ordinario. Fino alla prossima avventura.
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3. Terzo motivo per cui Spider-Man piace così tanto: la riflessione sulle proprie responsabilità di eroe
Infine, ecco il terzo motivo per cui Spider-Man sta simpatico a tanti: è un eroe che è consapevole dei suoi limiti e delle sue responsabilità.
Come detto prima, questa è storia di un ragazzino qualunque, rimasto orfano e senza particolari abilità, che viene morso da un ragno radioattivo e si trasforma in un eroe. E’ vero, Spider-Man non è il solo a essere rimasto senza genitori sin da piccolo: sì, ovviamente sto parlando di Bruce Wayne, aka Batman, che infatti, non a caso è anch’egli uno degli eroi più amati dell’universo DC e in generale. Tuttavia, ciò che differenzia sostanzialmente Peter Parker da Bruce Wayne, è che il primo è un ragazzo povero, appartenente agli “ultimi” della società, che si ritrova improvvisamente con dei poteri che non ha chiesto in nessun modo e che deve essenzialmente imparare a usare da solo.
Lo Spider-Man degli inizi è dunque un ragazzo insicuro, che deve imparare a gestire autonomamente la nuova condizione in cui si ritrova. Per altro, un fattore molto importante è che, al contrario di altri eroi, Spidey non ha mentori né aiuti esterni provenienti dal mondo dei supereroi. A questo proposito, fa eccezione il ruolo che, negli ultimi film Marvel, ha assunto Tony Stark per Peter.
Tony Stark e Peter Parker. Fonte: everyeye.it.
“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”
Proprio il tema del corretto uso dei poteri è un po’ il filo conduttore di tutte (o quasi) le sue avventure: Spider-Man lotta contro i suoi nemici, ma non perde mai di vista il fatto che “da grandi poteri derivano grandi responsabilità” e con essi, la gloria, sì, ma anche la frustrazione e il senso di colpa per non riuscire sempre a proteggere chi gli vuole bene.
Se nel film di Raimi è lo zio Ben a pronunciare la famosa frase, nei fumetti essa appare come didascalia scritta da Stan Lee. Fonte: comicus.it.
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3 motivazioni per amare Spider-Man:
Ricapitolando, queste sono solo tre delle tante motivazioni che, a mio parere, spiegano il successo planetario di questo straordinario eroe:
- Un supereroe super-umano, con il quale è molto facile empatizzare;
- Un ottimo lavoro di storytelling basato sullo schema del viaggio dell’eroe (presente in molte delle sue avventure, soprattutto cinematografiche);
- Una riflessione costante sull’importanza di prendersi le proprie responsabilità e di trovare il nostro posto nel mondo;
Speriamo dunque che Spider-Man continui a far sognare ancora tante altre generazioni e se conoscete qualcuno che ancora non ha mai visto i film (dubito che esista ancora qualcuno che non sappia chi sia l’Uomo Ragno), obbligatelo\a a vederli perché lo sapete: “da grandi poteri, derivano grandi responsabilità”.