29 Marzo 2024
Sport

Come mi sono ritrovata a fare il Fantacalcio

Quest’anno faccio per la prima volta il Fantacalcio. Perché lo faccio? Essenzialmente perché mi piace e mi diverte, come tutti quelli che ci giocano, e vi spiegherò come mi sono ritrovata a fare il Fantacalcio.

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Il calcio mi è sempre piaciuto

Fin da piccola ho sempre visto le partite della Nazionale, in parte grazie ai miei genitori. Quindi, per me, è sempre stato normale parlarne e seguirlo. Sia chiaro non sono una ragazza sportiva, che ama praticare sport. Per farvi capire, ero la tipica ragazza che alle superiori appena le arrivava la palla, si scansava, facendola finire rovinosamente a terra. Non sono mai stata brava negli sport, eppure mi è sempre piaciuto seguirli, comprese le Olimpiadi, gli Europei e i Mondiali.
Quando poi ho cominciato a frequentarmi con il mio attuale ragazzo, sono venuta a conoscenza da vicino del mondo del Fantacalcio e ho pensato “Che figata, ci voglio giocare anche io”.

Vuoi fare il Fanta?

È la domanda che ho fatto nell’ultimo anno a tutti i miei amici e le mie amiche, per scoprire, purtroppo, che nessuno era disposto a farlo. Infatti, vedendo il mio ragazzo giocarci, ho cominciato ad avere il desiderio di partecipare anche io ad un Fantacalcio, scegliere il nome della squadra, lo stemma, la maglietta e i giocatori. Ancora più difficile è stato trovare delle ragazze, con cui ero più o meno in confidenza, a cui potesse piacere fare il Fanta.
Visto che di partecipare a gruppi su Fb per organizzare Fantacalcio con semisconosciuti non ne avevo proprio voglia, alla fine, il mio ragazzo, non so come, è riuscito a trovare un gruppo in cui inserirmi e in cui già conoscevo qualcuno. É un gruppo al maschile, in cui io sono l’unica ragazza, ma mi trovo bene.


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Il Fanta è una cosa seria

Massima da tenere sempre in considerazione: il Fanta è una cosa seria e chi dice il contrario semplicemente non è un Fantallenatore. Mai farsi beffa del Fantacalcio.
Quello che mi ha stupito tantissimo è che dietro a tutto ciò c’è una vera e propria preparazione, si studia nel vero senso della parola. Infatti, se vuoi arrivare preparato all’asta e comporre una squadra degna di questo nome, non puoi improvvisare, devi avere una strategia. Bisogna studiare perché se no all’asta vi mangeranno vivi.

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La mia prima asta

Sono arrivata alla mia prima asta eccitata, ma anche preoccupata. “Riuscirò a fare una squadra semi decente?” continuavo a chiedermi.
Quello che è stato subito chiaro è che l’asta era da prendere molto seriamente e comprare i giocatori, che volevo, non sarebbe stato per nulla semplice. Essenzialmente è una lotta e non si guarda in faccia a nessuno.
Per me i problemi sono arrivati con i centrocampisti. Il listone della Gazzetta dello Sport li divide tra centrocampisti e trequartisti. Io che non avevo mai fatto un’asta e che ovviamente non li conoscevo tutti, a un certo punto non capivo più nulla, neanche dove fossero segnati, figurati se potevo proporre un’offerta. Dopo un bel po’ sono riuscita a ritrovare la rotta. Quindi, per la prossima asta mi organizzerò in modo differente.
Alla fine non è andata per nulla male, sono soddisfatta della mia squadra. A dirla tutta, devo anche ringraziare il mio ragazzo che ha avuto la pazienza, nel mese di Agosto, di spiegarmi tutto ciò che non sapevo.


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Come mi sono ritrovata a fare il Fantacalcio

Ecco, quindi, come mi sono ritrovata a fare il Fantacalcio. Al di là di come andrà, sono felicissima di parteciparvi. Il Fantacalcio e il calcio non sono giochi prettamente maschili, siamo solo abituati a vedere più uomini che donne interessate all’argomento. Scoprirete, poi, che i ragazzi sono più aperti di quanto possiate credere.

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