Di recente ho visto per la prima volta, per intero, Wall·e. Di questo cartone conoscevo solo alcune scene, ma per un motivo o per un altro, non lo avevo mai visto per intero. Guardandolo, mi sono accorta che Wall·e è un cartone animato più che mai attuale.
Wall·e, in verità, è stato prodotto dai Pixer Animation Studio, in co-produzione con Disney ed è stato distribuito, nel 2008, dai Walt Disney Studios Motion Pictures.
La trama di Wall·e
Il film racconta la storia del piccolo e tenero robot Wall·e, da cui prende il nome il film.
Siamo nel futuro e la terra è stata abbandonata dagli uomini a causa dell’incuria e della troppa spazzatura. L’idea originale era quella di rimanere nello spazio per cinque anni, mentre dei robot la pulivano, ma gli anni passano e sulla Terra non si fa più ritorno.
Il nostro pianeta è ormai disabitato, non c’è nessuno, a parte Wall·e che continua il suo lavoro di pulizia. Wall·e, però, non è solo una macchina. Infatti, negli anni, ha sviluppato una curiosità e sentimenti tipici degli uomini, ma soprattutto si sente tanto solo.
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Quando un giorno sbarca Eve, un robot di ultima generazione, lui vorrebbe che restasse per sempre, ma ben presto una navicella ritorna per portarla indietro. Il piccolo robot, però, non si arrende, è deciso a non abbandonare la sua nuova amica e quindi, non gli rimane che seguirla.
L’umanità di Wall·e
Wall·e stupisce e intenerisce per la sua umanità. È curioso, colleziona tutti gli oggetti strani e bizzarri che trova. L’unico essere vivente che gli fa compagnia è un insettino e quindi, si può facilmente immaginare come si senta solo. Infatti, a Wall·e, quello che più manca, è qualcuno con cui passare le giornate, parlare e confrontarsi e quando Eve arriva sulla Terra, sembra che il suo desiderio sia stato esaudito.
Eve, però, all’inizio non sembra condividere la sua visione del mondo, ma Wall·e non demorde e si prende sempre cura di lei.
Il piccolo robottino sembra l’unico in grado di vedere la realtà da un altro punto di vista, sembra capace di aprire gli occhi un po’ a tutti, soprattutto agli uomini, che nella nave in cui si sono rifugiati, più che vivere sopravvivono. Wall·e non sa cosa sia l’odio, ma sicuramente sa cosa sia l’amore.
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Wall·e: un cartone animato più che mai attuale
Un grande monito del cartone, oggi più che mai attuale, è quello di prendersi cura del nostro pianeta.
Anche se non sono una di quelle persone che portano sempre con sé la famosa borraccia, che ora va tanto di moda, o che partecipano alle manifestazioni di Fridays For Future, anche io mi preoccupo per l’ambiente. Sono sincera, non amo le manifestazioni e la troppa confusione, penso che si possa fare qualcosa per il nostro pianeta ogni giorno e senza per forza ostentarlo. Prendersi cura dell’ambiente dovrebbe essere un’abitudine, come lavarsi i denti o fare la raccolta differenziata.
Vedere com’era ridotta la Terra in Wall·e, per me, è stato un colpo al cuore , ma il film non è solo un monito per il futuro, ma anche una speranza. Fa capire che, se ci prendiamo cura delle cose, il futuro può cambiare e non è vero che il singolo, nel suo piccolo, non può cambiare il mondo.
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Per tutti questi motivi Wall·e è un cartone animato più che mai attuale. In compenso, vedendolo sono ritornata bambina. L’ho amato fin dall’inizio, con la spontaneità e la sua dolcezza. Dovremmo tutti prendere esempio da Wall·e, perché il mondo ha anche bisogno di tenerezza.