Una delle cose gratuite da fare in città in totale sicurezza è andare a scovare e lasciarsi stupire dalla street art del posto.
Torino è una bellissima città a misura d’uomo con i suoi parchi e le graziose piazze, ma è sempre sorprendente veder sorgere dal nulla un’immensa opera colorata tra i palazzoni grigi e il traffico. Grazie alla street art Torino acquisisce un nuovo fascino e il linguaggio universale dell’arte di strada è davvero alla portata di tutti.
Street art Torino, dove trovarla.
“Voglio solo rendere il mondo un posto migliore. Se non ti piace qualcosa, puoi dipingerci sopra.” Banksy
Sono varie le opere in città commissionate per lo più da enti e associazioni, precisiamo infatti che l’arte è bellezza e non opera di vandalismo, non basta scrivere su un muro per produrre arte. Andiamo allora a vedere dove possiamo trovare queste opere di street art a Torino.
• MAU – museo d’arte urbana
Un vero e proprio museo a cielo aperto, ovviamente gratuito, quello che sorge in zona Campidoglio. Prendiamo come riferimento via Rocciamelone 7 e iniziamo da qui ad esplorare. Dal 1995 ad oggi sono state realizzate più di 150 opere collocate in giro per il quartiere con il consenso e l’entusiasmo degli abitanti. Siamo poco distanti dal centro ma sembra di essere in un paesino fatto di vicoli e casette basse e per un attimo dimentichiamo la frenesia della città. Costantemente col naso all’insù ad osservare, il tempo sembra fermarsi. Una passeggiata rilassante che consiglio a tutti, si può girare tra i vicoli da coraggiosi avventurieri oppure affidandosi alla mappa.
• ToWard 2030
Con il progetto “Toward 2030, What are you doing?” la street art di Torino si mette al servizio dello sviluppo sostenibile. Fortemente voluto da Città di Torino e Lavazza, in collaborazione con ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) il progetto propone 17 opere murarie gigantesche + 1 installazione ispirate all’agenda del 2030 delle nazioni unite, le tematiche sono: ambiente, lotta alla povertà e alla fame, energia rinnovabile, istruzione, salute e benessere, consumo responsabile. Un argomento attuale per un progetto che ha portato Torino ad essere una delle città con più opere di street art al mondo, tutto raccontato in “Toward 2030. L’Arte Urbana per lo sviluppo sostenibile”, edito da Feltrinelli e impreziosito con gli scatti di Martha Cooper, celebre fotografa statunitense.
• Millo – Habitat
L’artista italiano Millo con il suo stile inconfondibile realizza 13 facciate nel quartiere Barriera di Milano con il bando internazionale di arte pubblica B.ART promosso dalla città di Torino e atto a migliorare l’attrattività ambientale della zona da tempo lasciata sempre più al degrado. Il filo conduttore della sua opera “Habitat” è il rapporto tra l’uomo e il tessuto urbano. L’uomo infatti risulta sempre dalle proporzioni gigantesche rispetto al luogo dove abita, metafora che fa riflettere sulla sovrappopolazione. Questo progetto è l’esempio di come la street art a Torino sia servita a riqualificare un quartiere periferico.
• Parco Dora
La street art di Torino incontra l’architettura industriale al parco dora, area riqualificata nel 2014 e divenuta immediatamente scenario suggestivo e luogo ideale per writer e street artist. Sono 400.000 metri quadri, la più grande area dismessa cittadina. Ex stabilimenti Fiat, Michelin e delle Officine Savigliano dove sono nati i vagoni dell’Orient Express e la struttura metallica della guglia della Mole Antonelliana.
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Accanto alle opere autorizzate compaiono quelle autogestite e il risultato finale è un contrasto netto tra i colori sgargianti e dinamici lasciati dalle bombolette e il freddo dell’acciaio lineare post-industriale, che a me personalmente affascina molto. Ma non c’è solo questo: attorno sorgono anche una bellissima ed estesa area verde, campi da basket e rampe da skate, che rende così il luogo un fondamentale polmone naturale e cuore underground della città.
• The Big Bear
Sulla facciata laterale del Teatro Colosseo, su via Bidone, notiamo subito il maestoso The Big Bear. Installazione alta circa 8 metri dell’artista portoghese Bordalo II creata nel 2016 e realizzata assemblando rifiuti come un cassonetto, un telaio di una bicicletta e varie lamiere. L’opera ambientalista oltre ad essere un evidente critica al consumismo e ai rifiuti è un omaggio alla memoria dell’orsa Daniza uccisa in Trentino nel 2014.
Street art Torino, ironica critica sociale a colori.
“La strada è il museo più democratico che ci sia.” TvBoy
L’arte di strada è da sempre vista come un fenomeno di ribellione generalmente collegata alla cultura hip hop, spesso interpretata come mancanza di rispetto e fenomeno non collegato all’arte. Andando oltre ai pregiudizi possiamo osservare le opere come rappresentanza, metafora e critica sociale.
La street art, da non confondere con meri atti vandalici fini a se stessi, ci propone vere e proprie opere d’arte fruibili, gratuite e alla portata di tutti, che spesso donano nuovo fascino alle città. Una moderna forma d’arte spesso fraintesa ma estremamente affascinante e ricca di significato.