Esoscheletro
Esoscheletro del cuore, per potenziare il sentimento che porto dentro.
Cibernetica e neuroni, facciamo l’amore e stiamoci fuori. Fuori di testa, come i pazzi in manicomio.
Ti andrebbe d’essere il mio esoscheletro del cuore?
La struttura che regge questo mio dolore, il sorriso che risponde ai colpi dettati dal mondo che ci circonda. Meccanica, simile ad una mano che trema mentre accarezza. Una mano che stringe forte la carne, capace di lasciare i segni se fuori controllo. Graffi sulla pelle, morsi sulle scapole, baci sul naso.
Così fosse, sai.
Ti lascio tutto:
Ogni mia paura.
Ogni mia costola storta.
Ogni mia incertezza.
Ogni mio punto debole.
Ogni mia notte piena di tristezza.
Siamo questo, lo sapevi?
Esoscheletri sdraiati al sole, che si uniscono la notte in abbraccio, che scricchiolano se fanno l’amore.
Dentro abbiamo un cuore, capace di rompersi, capace di evolversi.
E stiamo seduti a terra a piangere quando ci capita.
Passiamo il tempo a calpestarci le scarpe, a perdere il sonno, distribuiamo sogno, incubi di cui abbiamo bisogno.
L’esoscheletro è la semplice struttura che tiene su tutto questo, il sostegno che rende più forte un punto fragile.
A tratti più macchinoso, meno agile.
Un dolce compromesso, non trovi?
Io, ti trovo bellissima mentre stai appoggiata a me, con gli occhi chiusi e mi fai sentire così.
Capace di spezzarmi, in grado di sostenerti.
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