Sono sobrio
Alcolizzato, hai presente? Dovremmo vivere così per restare sani.
Il fatto è che sono sobrio e mi tremano lo stesso le mani.
Ero sdraiato tra i tulipani, immerso, nella normalità di chi si finge diverso. Sono sobrio è questo il mio problema.
Perché ci vedo bene, ho piena comprensione, sono proiettato verso l’esplosione.
Sono un razzo spaziale senza un universo da esplorare.
La vita è un cocktail riservato agli astemi, fatta per chi riesce a digerire problemi, pensata per coloro che escono fuori dagli schemi.
Invece intorno a me vedo gente che ostenta felicità, che gira il capo d’innanzi ad atroci ostilità.
Gettiamo sogni al vento, una grande quantità. Rincorriamo una insana serenità. Siamo chiari da dietro una mera opacità.
Sono sobrio, questa è la triste realtà.
Fatta di mani vuote che applaudono vanità. Mutande piene di santità.
Come vodka liscia da inghiottire, il prossimo respiro da fare.
Sai qual è la verità?
C’è un posto dove ti vorrei portare ma non ho la minima idea di come ci si possa arrivare.
Allora sono sobrio e gioco a fingermi ubriaco.
Vomito fuori il mio ribrezzo, mi puoi tenere il capo?
Dai, facciamolo da capo. Ancora più sbagliato, prima che il ricordo sia sbiadito. Prima che tu smetta d’essere il mio sogno preferito.
Mostrami ancora il tuo sorriso, senza filtri o hashtag, regalami una vita vera, diversa da quelle delle pubblicità.
Da sobri dovremmo essere più capaci di capire, eppure io qui in mezzo sento che sto per impazzire.
Come le uova, sbattuto contro la padella, rivoltato come una frittella. Finito per terra, come la fetta biscottata appena spalmata.
Sono sobrio solo se ti dico che sono ubriaco di te, non chiedermi il perché.
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