Il problema
l problema è che di problemi ce ne sono tanti, tantissimi.
Cerchiamo l’amore su Tinder, che cazzo. Chi sarebbe il pazzo?
Diciamo di farlo per curiosità, buttandosi in mezzo ai pazzi professiamo normalità.
Oculisti nel pieno di una cecità. Il problema è che non smettiamo di cercare, vogliamo sempre di più. Insoddisfatti assetati di insoddisfazione.
Proviamo sentimenti, poi li restituiamo indietro. Non siamo pratici nel praticare, siamo bravi solo a farci guardare, senza essere disposti a vedere. Affamati di approvazione, dispensiamo consigli su Facebook. Citiamo Bukowski, Neruda e Picasso. Non approfondiamo mai, che cazzo.
Un grammo di felicità, su Instagram, che atrocità.
Nessuno che si ferma, come la metro che continua a girare.
Trottole che non sanno socializzare, solo essere social, antisocial.
Dobbiamo essere migliori, farci vedere che siamo sempre fuori, strappiamo i fiori.
Li gettiamo poi per terra, sfruttiamo come la guerra.
Non festeggiamo l’amore, se possibile lo sfottiamo. Lo prendiamo per il culo, nessuno che dica di sognarlo.
Il problema è che ci lamentiamo tutti, la guerra dei brutti. Facciamo la gara a chi ha il disagio più lungo, la gara dei distrutti.
E se non chiedi “come stai?” te ne fotti.
E se dici sei bella o stalkerizzi o la sfotti.
Allora è meglio se ci facciamo, overdosi di pakistano. Sarebbe più salutare, state zitti e salutare, prendere ed andare. Sarebbe meglio lasciare il segno, senza segnare.
E tu sei il mio problema, quello più grande, la voglia di sognare.
Che tutto questo possa cambiare, che ci siano ancora un giorno labbra come le tue da baciare.
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