Non ho piacere
Non ho piacere di star male, te lo posso confessare? Sono stanco di doverti relegare le mie sofferenze.
Preferisco affrontare tutto questo con un sorriso, delicato e fragile, ma pur sempre un sorriso. Uno solo che mi tenga in vita, che mi renda ancora capace di respirare.
Questo è un prestito che ho chiesto a me stesso, una felicità che mi regalo ogni giorno. Da tenere in tasta, la sinistra. Nella destra, nella testa, nel mio cuore, ci tengo stretta la mia solitudine. Lei, che mi fa compagnia in questo trambusto.
Il tempo cura le ferite, io non ho piacere di stare ad aspettare. Sto qui, a curare il tempo. Ago e filo come un sarto, porto stampata dentro la spensieratezza che precede un salto, pronto a vacillare nel vuoto. La mia è una danza, perché non ho piacere, non più, di stare lì fermo ad aspettare che arrivi l’attimo giusto. Vedere il tuo sorriso completare il mio.
Me lo completo da solo, come una scatola di Lego. Quelle che mi piace fare da solo. Ho una voce, fuori dal coro. Ho gli occhi rossi, come dopo aver tenuto gli occhi aperti sott’acqua, cloro. Se hai un foglio bianco mostramelo che te lo coloro.
Ti conservo dentro, come il ricordo di chi ha perso la memoria. Come le date di storia. Impossibile da dimenticare, così bella da darmi ancora piacere se ti sto a pensare.
Sposerò il tuo sorriso ogni volta che il cuore non riuscirà a reggere. Penserò alle tua braccia quando mi sentirò solo, in cerca di qualcuno che mi sa proteggere. La copertina più bella tu, del libro che non ho saputo leggere.
Solo che adesso non è il momento, non ti posso concedere altro dolore. Non ho piacere, ho solo un cuore.
Spero che tu mi possa perdonare.
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