9 Settembre 2024 7:43
LA BUONA NOTTE di Rab - TheGiornale.it

Dentro al silenzio

Ho sentito troppo casino lì fuori, troppe parole, troppe risate che non fanno ridere, troppo chiasso per il mio disordine. Mi stavo ascoltando, dopo tanto tempo, dentro al silenzio, qui dove sono rimasto. 

Un silenzio sordo quello che mi hai prestato. Le persone ci lasciano sempre qualcosa, pur non volendo. Alla base della comunicazione c’è un mantra: non si può non comunicare. Le persone seguono alla perfezione questo schema, anche quando non hanno più nulla da darsi, si dicono tutto.

La gente ha una fottuta paura del silenzio. Ce l’abbiamo tutti!

Lo combattiamo tenendo la musica sparata a palla nelle orecchie, imparando a memoria le pubblicità di Spotify. Ci distraiamo dai silenzi prestando i nostri occhi alle pagine di un libro. Non riusciamo a contemplarlo manco quando siamo al cesso, ci tocca smanettare al telefonino o stare a leggere cosa ci mettono dentro lo shampoo.

Era da tanto che non lo ascoltavo il mio silenzio. Che facevo finta si fosse perso, come se l’avessi seminato per strada, tra le vie di un mercato francese. Lì, abbandonato ai bordi di una strada, incapace di tornare indietro.

Dentro al silenzio, il mio silenzio, ho rivisto il marasma di paure che stavo nascondendo. Ci ho ritrovato le mie, lì a fare l’amore con le tue.

Lo sapevi che le paure si amano tra di loro? Che ce le scambiamo come sguardi di compassione.

Ho compatito questo silenzio, gli ho urlato addosso, l’ho preso a botte con una cascata di parole. Finché non sono caduto io, sulle sue labbra chiuse, come le tue, come le mie.

I silenzi sono fatti per ascoltati, ed io, nel mio silenzio, ci sento l’amore, quello che per troppo tempo mi sono tenuto nascosto, quello che forse ti avrei dovuto dare.

 

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