Onere
Il diritto come materia mi ha sempre affascinato. Sapere che abbiamo dei doveri, che ci sono dei divieti o delle regole da rispettare mi ha sempre reso più tranquillo. Uno degli aspetti che ho sempre trovato più avvincenti è l’onere.
Un obbligo che tale non è, per essere precisi la definizione corretta è questa:
Posizione giuridica soggettiva per la quale un soggetto è tenuto ad un determinato atto al fine di ottenere o conservare un vantaggio giuridico.
L’esempio che mi venne portato al tempo era riferito ad un televisore. Mettiamo caso che si acquisti appunto una TV e che tale prodotto abbia una garanzia di 15 giorni per essere restituita in caso di difetti di fabbrica. Una volta giunti a casa, scopriamo che il nostro nuovo acquisto ha dei difetti. Qualora decidessimo di non riportarlo indietro entro i prima citati 15 giorni, la nostra garanzia andrebbe perduta.
Abbiamo dunque l’onere di manifestare ed esercitare la nostra garanzia, ciò non significa che sia obbligati a farlo, ma solamente che successivamente non ci sarà più modo di riparare alla nostra mancanza. Scaduto il lasso di tempo, chi ci ha venduto il televisore non avrà alcun obbligo legale per ciò che concerne la riparazione a costo zero.
In parole povere? Cazzi nostri.
Adesso, a pensarci, l’amore potrebbe essere visto come una sorta di onere?
Mi spiego meglio. Ho visto in questa vita tante persone amarsi e non dimostrarlo, non dichiararsi per vergogna o per insicurezza. Non si è obbligati ad amare, c’è chi lo fa in silenzio e non si palesa per una vita intera.
Forse, dovremmo imporcelo come dovere nei confronti di noi stessi. Perché le garanzie scadono, i cuori si stancano e l’amore è simile alla legge, non ammette ignoranza.
Abbiamo l’onore di amare, perché la vita senza amore è come un televisore rotto, non si prende un canale senza far battere forte il nostro cuore.
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