Poeticamente scorretto
Sono scorretto, non te l’ho mai detto. Ho professato spesso l’amore scrivendo fantastiche storie, immaginando baci o inventando nuovi sapori. Ho sempre fatto l’inverso, lasciando il mondo fuori. Sono poeticamente scorretto, perché scrivo poesie solo perché non sono capace a viverle.
Scorretto come il verbo prestato e non restituito.
Come chi chiede sempre aiuto, ma non ha mai un minuto.
Sono scorretto, scurrile, prendo a morsi fingendomi capace d’accarezzare. Chiedo scusa per farmi rispondere che non è niente che non si possa aggiustare.
Lascio macerie, graffi a non finire.
Parlo d’amore e continuo a nascondere tutto il bene che ti vorrei dare.
Poeticamente, come la lacrima e il sudore. Faccio rima con il tuo odore.
Te, che togli il fiato, che prima ero rotto, poi aggiustato.
Sono la maschera, il teatro, sono il carnevale mai passato.
Recito copioni, sono la fava ed i piccioni.
Scorretto poeticamente, ti stacco il cuore, poi nuoccio gravemente.
Per tutte le notti che l’amore mi ha insegnato a stare sveglio.
Le volte in cui hai pensato che poteva andare meglio.
Quelle in cui sono stato un abbaglio, poi uno sbaglio o l’unico appiglio.
Così, vivo. Nei tuoi occhi, unico nascondiglio. Tu Alice, io Bianconiglio.
Poeticamente scorretto, come la croce e Gesù Cristo.
Mi fingo miracolo, poi non esisto. Se non al di fuori di te, fuori della tua pelle, dove non so stare.
Sono come il mare che non sa fare l’amore, se la luna non lo viene a baciare.
–
Allora lascio tutto, perdo anche la poesia. Faccio fatico a respirare, se non ti penso mia.
Allora lascio anche me stesso, mi perdo nel tuo modo di guardarmi. Tu che sei scorrettamente bella, poesia che scelto di dedicarmi.
Ti è piaciuto questo pezzo? Continua a leggere il libro “Poeticamente Scorretto”
Non perdere la prossima buona notte? Segui TheGiornale.it