Siamo alle solite. Il tempo di digerire le ultime novità e il buon vecchio Mark Zuckerberg ci rifila un nuovo algoritmo di Facebook. Poco più di 24h fa, ci ha informato dalla sua pagina che il prossimo aggiornamento porterà grossi cambiamenti: verrà data maggior rilevanza ai contenuti di amici e familiari a scapito dei post pubblicati da pagine di aziende ed editori. (Ecco il post citato)
In rete si inizia a parlare di Newsgeddon.
Per la legge del bicchiere, possiamo vederla da due prospettive differenti:
– Bicchiere mezzo vuoto: le pagine subiranno un calo della reach organica, saranno spinte ad aumentare gli investimenti in sponsorizzazioni mentre le fake news (che spesso fanno leva sull’emotività delle persone spingendole a condividere il contenuto) avranno più possibilità di diffondersi.
– Bicchiere mezzo pieno: le pagine che producono contenuti di qualità avranno più spazio e visibilità mentre gli utenti che oggi sono sommersi da notizie di vari media digitali e da post aziendali, potranno tornare a vedere maggiormente i contenuti condivisi dai propri amici e familiari.
Il proprietario della piazza Facebook torna a privilegiare i rapporti tra le persone. Il meccanismo è semplice: la piazza rischia di trasformarsi in un mercato e così decide di ridurre la visibilità dei mercatari (a meno che non paghino un pò di più, of course).
Hai già messo mi piace a TheGiornale.it?
Ma noi mercatari, gestori di pagine su Facebook, come possiamo reagire al nuovo algoritmo?
1) Invitare la propria fan base a mostrare i tuoi contenuti per primi e non perdere alcun contenuto. Se non sai come fare guarda la gif.
2) Sponsorizzare meglio e/o di più. È chiaro che riducendo la reach organica, se le aziende intendono mantenere la portata pre-aggiornamento dei propri post, saranno costretti a prevedere un aumento del budget per l’adv su Facebook. Un altro metodo, più economico e più professionale, potrebbe essere quello di targettizzare meglio, indirizzando i propri contenuti verso coloro più propensi a commentare e condividere i post pubblicati dalla pagina.
3) Creare meno contenuti (magari riducendo l’information overload) aumentandone la qualità. Spingere a una maggiore interazione, senza finire nella trappola dell’engagement baiting (Se vuoi sapere il perché te lo può spiegare perfettamente questo articolo di Veronica Gentili)
Diventerà fondamentale stupire l’utente con contenuti di formati diversi dalla classica immagine+descrizione, come ad esempio video, canvas e live. Diventa consigliabile porre maggiore cura sulle CTA e, infine, imparare a sfruttare la potenza dei gruppi in cui gli utenti, condividendo interessi comuni, sono più propensi all’interazione.
In conclusione, si può dire che Facebook pare tornane un po’ alle origini e favorire le connessioni tra gli utenti. Questo apparente passo indietro potrebbe servire da rincorsa verso l’ennesimo aumento dei ricavi: dipende tutto da noi.
Tu come reagirai a questo nuovo algoritmo?