Sangue dalle mani
Il freddo mi è sempre stato simpatico, nella mia testa obbliga le persone ad avvicinarsi. Rende tutti noi delle vaporelle pensanti che camminano per le strade del centro ed emettono fumo dalla bocca. Così tra un respiro gelato e l’altro, a me si spaccano le mani. Diventano deboli, si crepano e paiono quelle di un morto. Inizia ad uscirmi sangue dalle mani, perché non tollero i guanti ed ancor meno le creme.
Per anni ho avuto la stessa intolleranza per altre due cose, le amicizie e l’amore. Lo spettro dei miei fallimenti si rifletteva tra le mie nocche tagliate, s’incastrava tra le mie dita anche d’estate rendendole incapaci di stringere qualsiasi cosa. Scivolose come crema, le mie dita incapaci di afferrare qualsiasi cosa.
Le amicizie dicono siano sempre un bene durevole, ma vorrei tanto conoscere chi ha esclamato questa stupidaggine e stringere lui la mano. Sporcargliela di sangue, come le mie.
Poi, d’amore sarebbe meglio non parlare. Irriducibili stronzi che non siamo altro, troviamo sempre l’insulso modo di mandare tutto a puttane, o solo puttane a cui s’affida il cuore.
A leggerla così si direbbe che abbiamo già gli ingredienti perfetti per il mio prossimo libro, e sia mai che il prossimo libro magari lo chiamerò così: Sangue dalle mani.
Di buono, in tutto questo, nella vita intendo, ci sono le eccezioni. Un’amica, che non vuole definirsi la migliore perché se la presento così “sembriamo dei dodicenni”, ma che tale è.
Penso che ci voglia l’amore di qualcuno, amico o stronzo che sia, per farci fare un passo oltre i nostri limiti. Ci voleva la sua crema per le mani, data in regalo perché i regali non si rifiutano ed una promessa fatta lei: giuro che la metto!
Bisogna aver premura nello scegliere le persone che ci mettiamo accanto in questa vita, solo così potrà lavarsi quel sangue dalle mani e quella tristezza dal cuore.
Grazie, così.
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