Questa esistenza
Volevo dedicarti qualcosa di speciale. Volevo farlo perché di sti tempi è davvero difficile riuscire a trovare il pensiero giusto per le persone che abbiamo vicino. Allora, come tu hai scelto me, forse senza saperlo, io ho scelto di dedicarti il nulla più assoluto che conosco, il posto dove tutto è racchiuso, questa esistenza.
Non posso impacchettarla, ti chiedo scusa. Perché i regali che non si possono scartare dicono che non siano degni di essere chiamati tali. Valgono la metà, manca loro la brezza data dal mistero che li accompagna. Così dicono, loro.
Poi, vallo a spiegare a quegli altri, il modo in cui mi si scarta il cuore quando tu sorridi.
Mi chiedevo: si possono mettere i tuoi sorrisi sotto l’albero? Che Natale è vicino, ed io non mi sono mai sentito così lontano da tutti.
Tutti quelli che si lamentano, tutti quelli che si consumano la vita dietro ad una scusa, perché se loro non ce la fanno allora è giusto che non ce la faccia neppure tu. Possiamo misurare la nostra esistenza su questo? E poi, ancora: come si può misurare il valore di una vita?
Forse ad oggi ci risponderebbero che l’unico modo che abbiamo per farlo è guardare il conto in banca, il valore di una casa o dell’auto guidata. Allora credo che sia per questo che siamo tutti poveri, il motivo per quale non si è mai davvero felici. Ci rifilano tristezza, non credi?
Ho spesso cercato di convincermi che io potevo vincere questa povertà, che mi sarei distinto perché mi sarei sentito ricco per aver creduto che un granello di sabbia fosse mio. Quindi ti chiedo un favore, fa che il tuo sorriso divenga la mia casa e illudimi che la mia esistenza possa essere tutta racchiusa lì.
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