Ti rubano la bici
Questa che sto per raccontarvi è la storia di un ragazzo di colore, che già a descriverlo così uno si sente un po’ razzista… Quindi ricominciamo: questa che sto per raccontarvi è la storia di un ragazzo senegalese, un ragazzo come tanti, con una bici come tante, ma troppo bella per essere sua. “In che senso troppo bella per esser sua? Sai com’è, questi qui ti rubano la bici, bisogna prestare attenzione!”
Esattamente. Parliamoci chiaro, quante volte è capitato di sentire esclamare o di pensare, vedendo uno straniero dotato di macchinone o di iPhone “ma quello che lavoro farà? Figurati se si può permettere quella roba lì, l’avrà rubata!”
Ce l’ha insegnato la televisione, forse ce l’hanno detto i nostri nonni o più semplicemente ha sempre fatto comodo pensarla così, noi lavoriamo e loro rubano.
Così un ragazzo di diciannove anni qualche giorno fa è stato fermato da una pattuglia alla stazione Porta Nuova di Torino, accusato di aver rubato la bici a lui regalata dalla famiglia che lo ospita qui in Italia. Il ragazzo si è visto accusato diverse volte di aver rubato la sua bici nei tre anni di permanenza nel nostro paese come minore richiedente asilo, racconta la signora che l’ospita insieme al marito, questo è il terzo episodio che capita al ragazzo.
Prima di questa pattuglia infatti, era stato fermato prima da un privato che sosteneva la bici fosse di un suo collega e poi, una volta sul treno un altro ragazzo bianco (scusate il razzismo nel definirlo bianco) cercò di portare via la bici al ragazzo senegalese convinto che tale mezzo fosse abbandonato e non potesse essere sua.
Visto che poi quelli che “ti rubano la bici” sono gli stessi che ti danno del ladro, il ragazzo ormai gira con lo scontrino. Ma dovremmo tutti fermarci a pensare, come sia possibile che un ragazzo, solo perché di colore, sia obbligato ad andare in giro con la prova d’acquisto di una bicicletta mentre in giro c’è gente che fa di peggio sotto al nostro naso e nessuno muove un dito per paura.
E mentre non ti rubano la bici, pensa a quanta fatica possa fare una persona come a te a vedersi scippato della sua dignità!
Se vuoi approfondire questo argomento ti suggeriamo di leggere l’articolo scritto da “La Stampa“.