Qualche giorno fa mi è capitato di sentire alla radio “Riccione” il nuovo esordio dei Thegiornalisti.
Orecchiabile, il ritornello ti rimane impresso.. Ma la cosa che più mi ha colpito è stata la velocità con cui le loro note, le loro parole mi hanno trascinata in un clima di mare, di gioia, di spensieratezza; ammettiamolo, arrivati alla vigilia di luglio sfido chiunque a non aver voglia di evadere, di scappare da questa quotidianità che ci affligge, di staccare la spina, di coricarsi sulla spiaggia e di dimenticare tutto.
Loro sono freschi, travolgenti e ti riportano alla mente quelle notti d’estate quando tutto è più bello, quando i tuoi occhi si guardano intorno alla costante ricerca di un particolare qualcuno, quando la pelle ha il colore del caramello, quando si balla e vorresti che nulla finisse mai.
Sanno di nuovo, di autentico e questo ci piace.
Ed ecco i 5 motivi per amare i Thegiornalisti.
1) Il frontman della band
Si sa, i cantanti belli e affascinanti nelle band hanno la loro fortuna, un po’ come Chris Martin dei Coldplay anche Tommaso paradiso, cantante e frontman del gruppo, ammettiamolo è un gran bel tipino. Barba incolta, capello mosso, voce roca e suadente, diciamo che possono essere dei bei cavalli di battaglia.
Laureato in filosofia, in un’intervista dice di aver amato molto i suoi studi, che questi avessero influito molto nelle sue prime canzoni, soprattutto nei primi esemplari: “ero molto più intelligente, e le mie canzoni avevano un nonsoché di nichilismo”. Effettivamente se ci pensiamo un carisma così intellettuale doveva avere pure le sue radici.
L’immagine di lui immerso tra i libri di Kant, Hegel e Nietzsche che a tempi alterni improvvisa qualche pezzo al pianoforte lo so, di certo tormenterà i sogni delle sue fan (che tra l’altro sono numerosissime).
D’altronde non si può biasimarle, il fermo immagine sul suo sguardo irresistibilmente incupito al tramonto, che squadra a raggi x e seduce la Venere di turno lo abbiamo impresso tutte.
2) Il loro inguaribile romanticismo
Tra i loro maestri c’è anche Luca Carboni; ve la ricordate la sua “Malinconia” chi non si è lasciato trasportare da quelle parole, da quella melodia almeno una volta nella vita?
Nei loro testi traspare una sana malinconia, e cosa c’è di più romantico di questo sentimento?
Durante un’ intervista Tommaso Paradiso ha dichiarato di essere in completa contrapposizione con il pensiero medio degli italiani: ” non sognano più. A me interessa il lato emotivo della realtà, puoi essere un libraio sfigato, ma se entra l’attrice più bella nel tuo negozio alla fine ci fai un figlio”
Hanno capito che la vita è becera, è riduttiva se non viene analizzata e vissuta tramite il filtro delle emozioni.
3) “Applausi per Paradiso”
Il featuring dei Thegiornalisti con Fabri Fibra in Pamplona potrebbe sembrare un qualcosa di inusuale, di strano. Un gruppo indie con il rapper più odiato che snobba le attenzioni mediatiche? Eppure un filo conduttore, qualcosa che li lega c’è; sono inaspettatamente amici da tempo, ed entrambi hanno rischiato, hanno lasciato il loro mondo “ovattato” e sicuro per buttarsi in un’avventura diversa, per sperimentare. Ed ecco che i Thegiornalisti si distaccano dal mondo dell’indie, con il loro pubblico di nicchia, per approcciarsi al pop, per abbracciare un pubblico più grande, per arrivare a tutti, indistintamente. E Fibra, già stato di esempio quando dal mondo del rap si è spostato a quello dell’hip hop, non rinunciando a cantarle di santa ragione al potere.
Non trovate che questo sia un bel messaggio: lasciare qualcosa di consolidato per buttarsi, per lanciarsi in qualcosa di nuovo, che magari fa paura ma è anche entusiasmante?
Contravvenire alle regole per crearne di proprie fregandosene del parere degli altri? Io lo trovo rivoluzionario e bellissimo.
#cipiace
4) Sono degli eterni Peter Pan
Il Fatto Quotidiano in un articolo a loro dedicato ci dice che i testi di questa band sanno di quell’immaginario notturno sognante e sono indirizzati a chi (come noi) è li in quel punto, ad un passo dal diventare adulto, ma che ancora non ce l’ha fatta ad alzarsi dal letto e ad andare a quell’appuntamento con la vita.
Ragazzi sveglia, parla di noi.
Di noi turbati e delusi, ma allo stesso tempo sempre attaccati alla speranza, alla meraviglia, alla voglia di riscatto.
Di noi, che sogniamo talmente in grande da essere spaventati da quello che ci aspetta, non siamo pronti, procastiniamo, non vogliamo presentarci a quell’appuntamento, rimembriamo, rivogliamo quella leggerezza che caratterizzava i nostri anni giovanili, quando le responsabilità non esistevano e i pesi sulle spalle erano lievi. Quando i dilemmi esistenziali erano solo leggende metropolitane.
Dopo gli 883 che sono stati manifesto di una generazione di giovani ribelli e sognatori, cediamo il passo a questo gruppo un po’ vintage che sembra uscito da un album degli Oasis, vediamo quanto possiamo identificarci nei loro testi, nelle loro canzoni, definite dal Fatto Quotidiano: “belle in una maniera disarmante”.
5) Veicolano un manifesto gioioso degli sconfitti
Una lode ad una generazione che non vince mai, che ci prova fino alla fine ma non ce la fa, ma che alla fine vince tutto.
Un’esegesi fantozziana.
Che si tratti di una delusione d’amore, di una sconfitta lavorativa.
Ci porta a riflettere sul fatto che non per forza tutti ce la debbano fare, la società ci vuole dei vincenti, ma chi ha detto che lo siano solo chi arriva a far successo?
Un vincente può essere anche colui che pur non avendo vinto nulla, emoziona e ha tutto quello di cui ha bisogno, è felice.
Puntiamo i riflettori su di loro.
Vi ho convinto?
Vi ho indotto a precipitarvi a comprare il loro album “Completamente sold out”?
La vostra colonna sonora estiva vi aspetta.
Se vi foste incuriositi e voleste sapere quale sia l’analogia tra il nome del nostro giornale “TheGiornale” e i nostri adorati “Thegiornalisti” vi invito a leggere la buona notte di Rab che tratta questo tema.
Il nostro scrittore vi svelerà tutti i segreti, buona lettura.