Ci drogheremo
Se non si può bere, allora ci drogheremo.
Così commentano il nuovo decreto i giovani di Torino. Al via da stasera la nuova normativa che vieta la vendita d’alcolici dopo le 20 nelle zone maggiormente frequentate dai ragazzi durante le loro serate.
Colpite duramente Sansalvario, Piazza Vittorio e Vanchiglia/Santa Giulia, i quartieri della movida torinese che nel weekend vengono inondati da i giovani che si ritrovano per fare serata e stare in compagnia.
Una mossa forte, non solo per abbassare l’uso di alcolici nel capoluogo piemontese, ma anche per chi ne fa la propria fonte di reddito. Si teme infatti che molti locali possano ritrovarsi costretti a chiudere nel breve tempo, anche se la manovra sembra essere rivolta maggiormente contro i minimarket visto che il divieto colpisce la vendita d’alcool d’asporto, ma se si teme lo stesso che l’attenzione dei festaioli si possa spostare altrove, nelle zone in cui il divieto non verrà messo in atto.
La decisione della giunta e del sindaco Appendino fa discutere, specie perché sembra che la svolta decisiva per attuare questa manovra sia arrivata dopo i fatti avvenuti lo scorso sabato 3 giugno 2017.
Torino e la sua movida finisco così nuovamente nel mirino, dopo le recenti proteste per l’apertura rimandata del Cacao, nota discoteca situata nel Parco del Valentino che dal prossimo anno verrà definitivamente chiusa, si è arrivati a questo, privare i ragazzi di un punto di riferimento.
Si, perché non è giusto ubriacarsi, ma la sensazione che si ha è quella di una incapacità nel gestire il problema, magari controllando maggiormente le zone e regolando così al meglio la vendita di alcolici, optando per una drastica soluzione che non fa altro che gettare benzina sul fuoco, visto che in molti non sembrano aver compreso appieno cosa dice il nuovo decreto.
Allora ci drogheremo, cari signori del M5S.
Questo l’impeto del web che fa notare come:
le puttane sui marciapiedi dobbiamo sopportarle, gli spaccini agli angoli dei nostri quartieri nessuno li vede se non noi, noi giovani ragazzi che se beviamo un bicchiere di troppo per festeggiare veniamo subito etichettati come teppisti della malamovida.